Nordio dopo l'assoluzione di Salvini: «Risarcire gli errori dei Pm»
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La scrivania di Togliatti, l'ammirazione per Vassalli («Un eroe della Resistenza, padre del codice di procedura penale che andrebbe però riportato alla sua versione originaria»), le citazioni in latino, i suoi libri sulla Giustizia sul tavolo. Carlo Nordio, Guardasigilli del governo Meloni, ex magistrato, il “terrore” delle Coop rosse e non solo, si accende una sigaretta e apre le porte del suo ufficio al ministero, in via Arenula. (ilmattino.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
L'assoluzione nel processo "è un riconoscimento che ho fatto il mio dovere e mi ripaga di tante amarezze", ha detto oggi il ministro e leader della Lega Matteo Salvini al punto stampa a Roma, il giorno dopo la sentenza di assoluzione sul caso Open Arms. (Sky Tg24 )
“Al ministero dell’infrastrutture, abbiamo tanti progetti e tanti cantieri, tante opere, le Olimpiadi Milano-Cortina, il Ponte sullo Stretto, una nuova rete ferroviaria con oltre 1000 cantieri aperti, per cui sono contento di quello che abbiamo fatto e quello che faremo. (Il Sole 24 ORE)
Gioca “in casa”, Nordio, lo si intuisce già dall’attacco enfatico … Lo fa con un’intervista al Messaggero, il quotidiano della famiglia Caltagirone di cui è stato anche editorialista. (Il Fatto Quotidiano)
Prima di arrivare davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Palermo, Matteo Salvini ha dovuto affrontare il “processo” della sua Camera di appartenenza. Il Senato. Seda Palazzo Madama non fosse arrivata la luce verde per i pm - che avevano chiesto l’autorizzazione a procedere in giudizio nei confronti dell’ex ministro dell’Interno nell’aula bunker della casa circondariale “Pagliarelli” non si sarebbe celebrato alcun dibattimento (da cui pure Salvini è stato assolto). (Liberoquotidiano.it)
A Matteo Salvini piacerebbe tornare al Viminale e il saluto ai milanesi - con panettone e bollicine per gli auguri di Natale - è l'occasione giusta per ribadirlo, ma questa volta in maniera meno vaga di quanto gia fatto nelle prime ore dopo la sentenza di Palermo. (La Stampa)
Oggi no, domani forse. Cosa vuol fare “da grande”, Matteo Salvini? Davvero ora che i giudici di Palermo hanno bollinato la legittimità dei suoi «porti chiusi» contro i migranti si è messo in testa di tornare al Viminale, poltrona già occupata all’epoca del Conte I e poi negatagli quando il centrodestra è tornato all’esecutivo? Lui si affretta a rassicurare: «Piantedosi è un amico, un fratello. (ilmessaggero.it)