“Senza il mercato Usa il settore vitivinicolo è finito”. L’allarme del Comitato europeo delle aziende vitivinicole
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È corsa contro il tempo per fermare la guerra commerciale tra le due sponde dell’Oceano. L'ultima mossa di Bruxelles è quella di rinviare a metà aprile i contro dazi verso gli Stati Uniti nella disputa su acciaio ed alluminio. Nella lista rientra anche il whisky americano che tanto aveva fatto infuriare Trump, tanto da annunciare tariffe aggiuntive del 200% sul vino europeo. Un temporeggiamento strategico da parte dell'Unione europea che, però, rimette tutto nelle mani del tycoon a cui, a questo punto, spetterebbe la prima mossa. (Gambero Rosso)
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Secondo gli Stati Uniti questo dovrebbe servire come base per ridefinire e ricostruire le relazioni commerciali degli Stati Uniti con il resto del mondo. "Solo allora i partner potranno impegnarsi in eventuali negoziati", ha detto oggi il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic in audizione in commissione Trade all'Eurocamera, confermando le tempistiche che erano state annunciate dall'amministrazione americana. (Fanpage.it)
La Commissione europea vuole mettere in pausa i contro-dazi che sarebbero dovuti scattare automaticamente il 1° aprile, colpendo - per un valore complessivo di 4,5 miliardi di euro - esportazioni iconiche degli Stati Uniti come motociclette Harley-Davidson, barche e bourbon whiskey. (ilgazzettino.it)
Intimidazione o boutade? Ha tutte le caratteristiche di una vera e concreta minaccia quella dei dazi annunciati sul vino dal tycoon Trump, compromettendo pesantemente l’export enoico di bandiera che, ad oggi, ha raggiunto il valore di 1,94 miliardi di euro. (La Nuova Provincia - Asti)

Di qui la diplomazia che si muove. Molto di più se, come sembra, saranno anche i vini tricolori a finire nel mirino delle misure Usa con dazi stellari, fino al 200 per cento. (ilmessaggero.it)
Se si concretizzasse la politica dei dazi annunciati da Donald Trump, in Italia a soffrire di più sarebbe la provincia dell’Aquila. I dati. (Il Capoluogo)
I dazi Usa al 200% su vini e Champagne di Francia e d’Europa minacciati da Trump, se l’Europa introducesse davvero contromisure sui dazi americani al 25% su acciaio e alluminio Ue, ancora, sono solo parole, anche se già stanno causando non pochi problemi sul mercato Usa, fondamentale, con gli importatori americani che stanno fermando le spedizioni per evitare il rischio di vedersi arrivare bottiglie che, se al momento dello sdoganamento fossero colpite dai dazi, diventerebbero carissime e difficili, se non impossibili, da collocare sul mercato. (WineNews)