Quando Lufthansa lanciò la sua compagnia in Italia, ma fallì per le low cost, il Frecciarossa e la politica
Articolo Precedente
Articolo Successivo
L’Airbus A319 immatricolato D-Aill alla veneranda «età» di 27 anni (e mezzo) continua a solcare i cieli d’Europa per conto di Lufthansa. Ma per tre mesi, nel 2009, ha volato con la livrea di «Lufthansa Italia». Prima di mettere gli occhi su Alitalia (ieri) e su Ita Airways (oggi) c’è stato un momento in cui il colosso tedesco ha provato a far decollare una propria compagnia aerea direttamente nel Belpaese con le proprie insegne, ha cercato di creare un hub (a Milano Malpensa) e di immaginare dei voli intercontinentali dalla Lombardia. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
Ita Airways e Lufthansa hanno superato, in extremis, le divergenze degli ultimi giorni sul prezzo finale della vendita e sono pronte a convolare a nozze. Ita Airways e Lufthansa ritrovano l’intesa, documenti inviati a Bruxelles Fine dei tentennamenti. (Travel Quotidiano)
Si sblocca così un dossier che una settimana fa ha rischiato di disintegrarsi di fronte alle frizioni tra Roma e Francoforte sul prezzo dell’aviolinea tricolore. (Corriere della Sera)
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato di aver inviato “alla Direzione generale della Concorrenza della Commissione europea gli accordi rientranti tra le misure correttive presentate con riferimento all’operazione di concentrazione che prevede l’ingresso di Deutsche Lufthansa nel capitale di Ita Airways, come previsto nella decisione della Commissione europea del 3 luglio 2024”. (Il Fatto Quotidiano)
Da martedì 12 novembre i tecnici dell’Antitrust Ue — l’autorità comunitaria che gestisce questo tipo di operazioni — hanno iniziato valutare il pacchetto di proposte per garantire la concorrenza nei mercati dove l’unione Ita-Lufthansa la ridurrebbe o addirittura la eliminerebbe. (Corriere della Sera)
Contenti tutti, dunque. Per il momento al Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno superato la fase negoziale e la cosa parrebbe fatta, i tedeschi si dicono «fiduciosi» e sono convinti che presto Bruxelles darà il definitivo via libera all’operazione (si parla di un responso entro la fine dell’anno, ma non vengono fissati termini di scadenza), mentre i sindacati (almeno le sigle maggiormente rappresentative), pur esprimendo soddisfazione per gli sviluppi della vicenda, ammoniscono sulle future scelte aziendali, reclamando un vero e serio piano industriale corroborato da adeguati investimenti in grado di consentire lo sviluppo della compagnia aerea. (Insidertrend)
"La questione Ita è perfezionata, dopodiché la Commissione Europea deve dare il via libera definitivo, abbiamo fatto le cose che sono state chieste da loro. Può darsi che, anzi forse è anche opportuno che, venga chiusa la partita prima che ci sia la nuova commissione". (La Gazzetta del Mezzogiorno)