America First: Trump e la politica estera, tra sfide globali e alleanze ricalibrate

America First: Trump e la politica estera, tra sfide globali e alleanze ricalibrate
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Gazzetta Sarda ESTERI

Questa posizione creò tensioni con governi europei, in particolare con la Germania di Angela Merkel, ma trovò anche consenso in alcuni settori, dove si riteneva giusto un maggiore equilibrio nei costi della sicurezza comune. Il rapporto con l’Europa, però, non si limitò alla NATO. Trump adottò un approccio spesso conflittuale con l’Unione Europea, considerata un concorrente economico. Le tensioni commerciali, già approfondite nei precedenti articoli, si riflessero anche sul piano politico. (Gazzetta Sarda)

La notizia riportata su altri giornali

È un po’ come “cercare di indovinare cosa vuole un bambino” (like trying to figure out what a child wants). Trump Atto Primo: le fazioni in lotta (sbilanciamoci.info)

A pochi giorni all’insediamento di Donald Trump e, nonostante l’inatteso inasprimento dell’approccio della Federal Reserve - e il conseguente aumento della volatilità - lo scenario macro di riferimento è largamente invariato rispetto al mese precedente, fatta eccezione per l’azionario europeo e italiano, dove "la nostra view passa da neutrale/positiva e positiva". (Finanza Repubblica)

Grandi attese in ogni angolo del pianeta per vedere se il messaggio veicolato in campagna elettorale si tradurrà in realtà. La promessa, dietro al motto Make America Great Again, che ha spinto gli americani − sfiniti da aumento prezzi e emorragia di risorse, per sostenere guerre in mezzo mondo − a confidare nella Trumponomics e a scegliere Trump nelle urne, porta anche il risvolto geopolitico di contenere le ambizioni unipolari degli Usa che avevano caratterizzato le precedenti presidenze dem. (L'Opinione)

Trump partirà subito col turbo

Il 2025 viene considerato da tutti l’anno di Donald Trump. Il suo contributo sarà sicuramente rilevante per mettere fine alla guerra in Ucraina e forse anche nel Vicino Oriente, è meno certo che risulterà altrettanto positivo per l’economia statunitense. (Corriere del Ticino)

L’anno appena trascorso ha segnato uno spartiacque rispetto al passato. Il paventato ritorno ad un sistema di economie chiuse, frutto di una politica aggressiva di dazi, specchio della guerra commerciale tra Usa e Cina rappresenta una dura realtà con la quale occorre confrontarsi. (ilmessaggero.it)

Sarà una presidenza «spiccatamente identitaria», quella di Donald Trump che il 20 gennaio si insedierà alla Casa Bianca per il suo secondo mandato, dice Domenico Lombardi, economista e direttore del Policy Observatory presso la School of Government della Luiss. (Italia Oggi)