Alcaraz vince lo show contro Sinner. Ma al tennis serve sorridere di più

Alcaraz vince lo show contro Sinner. Ma al tennis serve sorridere di più
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il Giornale SPORT

Alla fine per fortuna c'è stato un sorriso, mentre Jannik Sinner infilava il pupazzo mascotte nella grande coppa in mano ad Alcaraz, così come aveva fatto Medvedev con lui un anno fa. È stato dunque un passaggio di testimone, perché questa volta ha vinto Carlos alla fine del solito straordinario match che sta segnando il futuro del tennis. Per l'italiano è stata la sesta sconfitta dell'anno (contro 58 vittorie), per lo spagnolo il sesto successo sul rivale-amico (contro 4 ko). (il Giornale)

Su altri media

Foto via Instagram Tra venerdì e sabato sia l’azzurro che lo spagnolo esordiranno infatti al secondo turno del Rolex Shanghai Masters, rispettivamente contro Taro Daniel e Juncheng Shang. (TennisItaliano.it)

La classe non è acqua. Gli omaggi verso il rivale non sono comunque mancati: "Complimenti a Carlos e al suo team, state facendo un gran lavoro — ha detto Sinner — Ti auguro il meglio, spero che ci potremo affrontare un altro paio di volte". (Liberoquotidiano.it)

Sul cemento cinese, l’iberico (n.2 del mondo) ha prevalso nell’atto conclusivo, mettendo in mostra nel bene e nel male il suo tennis, fatto di lampi abbaglianti, ma anche di passaggi a vuoto talvolta inspiegabili. (OA Sport)

Alcaraz più forte, Sinner più 'tennista': cosa resta della finale di Pechino

Intanto hanno viaggiato insieme in aereo, accompagnati dai rispettivi staff, come testimonia l'immagine postata di Instagram da Simone Vagnozzi. Domani Sinner esordirà al secondo turno del Masters 1000 di Shanghai contro il giapponese taro Daniel, Alcaraz invece è atteso dal cinese Shang. (La Gazzetta dello Sport)

L'eredità di Federer, Nadal e Djokovic nel tennis ha deformato lo sguardo degli appassionati di tennis. Il loro immenso conto Slam ha messo uno standard quasi impossibile da raggiungere per ogni epoca, la loro longevità e le loro battaglie hanno creato una barra per cui ogni rivalità o partita viene vivisezionata. (L'Ultimo Uomo)

Lo spettacolo non è mancato, ma da questo punto di vista davvero non avevamo dubbi. La finale dell'ATP 500 di Pechino dunque non ha tradito le attese, con 3 ore e 21 minuti di adrenalina vera. (Eurosport IT)