La tregua tra Israele e Libano è appesa a un filo: scambio di colpi tra Idf e Hezbollah. Il New York Times: «Tel Aviv costruisce basi a Gaza»
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L'inviato della Casa Bianca, Amos Hochstein, ha esortato Tel Aviv a rispettare l'accordo. La minaccia di Trump ad Hamas: «Se gli ostaggi non saranno liberati prima del mio insediamento, il prezzo da pagare sarà terribile» Scambio di colpi e di accuse tra Israele e Libano dopo l’accordo di cessate il fuoco raggiunto il 26 novembre. Hezbollah ha sparato due proiettili di mortaio verso una postazione militare israeliana nell’area del Monte Dov, al confine. (Open)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il ministero della Sanità libanese ha affermato che i raid hanno ucciso cinque persone nel villaggio di Harris e quattro in quello di Tallousa, nel sud del Paese. L’Idf ha annunciato di aver colpito decine di obiettivi della milizia sciita, comprese «rampe di lancio e infrastrutture terroristiche». (Italia Oggi)
Le operazioni israeliane in territorio libanese, pur ridotte, non si sono mai interrotte, e ieri per la prima volta il gruppo sciita ha lanciato due colpi di mortaio verso la zona di Har Dov. A meno di una settimana da quando è entrato in vigore, il cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah appare più incerto che mai. (la Repubblica)
È la risposta alla «violazione dell'accordo di cessate il fuoco» che lo Stato ebraico imputa a Hezbollah, dopo che due razzi sono stati sparati dal gruppo estremista sciita verso postazioni militari israeliane al confine. (il Giornale)
E mentre Hamas e Fatah trovano un accordo per governare Gaza dopo la guerra continuano i raid di Tel Aviv su tutta la Striscia. Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)
L’Osservatore Romano Sembra vacillare la fragile tregua in Libano. Sul terreno la notte scorsa almeno nove persone sono rimaste uccise in raid delle Forze di difesa israeliane (Idf) sul governatorato di Nabatieh. (Vatican News - Italiano)
Che quella cominciata mercoledì scorso fosse una tregua precaria si era capito fin dall’inizio. (il manifesto)