“Nosferatu”, un principe delle tenebre gotico e decadente

“Nosferatu”, un principe delle tenebre gotico e decadente
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Titolo: Nosferatu Titolo originale: Nosferatu Regia: Robert Eggers Paese di produzione / anno / durata: Stati Uniti / 2024 / 132 min. Sceneggiatura: Robert Eggers Fotografia: Jarin Blaschke Montaggio: Louise Ford Suono: Robin Carolan Cast: Bill Skarsgård, Nicholas Hoult, Lily-Rose Depp, Aaron Taylor-Johnson, Emma Corrin, Willem Dafoe, Simon McBurney, Ralph Ineson Produzione: Studio 8, Maiden Voyage Pictures Distribuzione: Universal Pictures Programmazione: UCI Cinemas Orio, UCI Cinemas Curno, Starplex Romano di Lombardia, Arcadia Stezzano, Treviglio Anteo spazioCinema Un vampiro che si nutre di cinefilia e grottesco, con il sangue che sgorga dal cuore e che lì vuole tornare. (BergamoNews.it)

Ne parlano anche altri media

Non bisognerebbe mai farsi suggestionare troppo dalle opere prime che suggeriscono la possibilità di un nuovo autore: il rischio è quello di provare cocente delusione già alla seconda prova e poi peggiorare ancora. (ilgazzettino.it)

Dopo il flop di The Idol, controversa serie tv HBO scritta da Sam Levinson e The Weeknd, Lily-Rose Depp ci riprova, questa volta con un horror d'autore, che già sta raccogliendo ottime recensioni in giro per il mondo. (Cosmopolitan)

Buona interpretazione degli attori che fanno del loro meglio per suggerire le atmosfere richieste nel film, ma sembrano dominati da una conduzione registica incentrata sul piacere intellettuale ed estetico, purtroppo a scapito delle emozioni e della storia. (MYmovies.it)

Nosferatu di Eggers: guida all’interpretazione del film, Murnau, la peste, il finale

NOSFERATU di Robert Eggers, il commento di Matteo Strukul del film che riporta in sala il mito del vampiro di Murnau (e di Herzog). NOSFERATU di Robert Eggers, il commento di Matteo Strukul (Sugarpulp)

Credo che possiamo essere tutti d’accordo sul fatto che Dracula sia uno dei più grandi miti moderni, forse il più grande. Di certo è il più grande mito legato al cinema. Sì, lo so bene che Dracula è nato nella letteratura, ma il cinema lo ha immediatamente abbracciato e portato in palmo di mano alla vittoria, lo ha cementato nella memoria collettiva al punto tale che tutti sappiamo chi è Dracula e ne conosciamo a grandi linee la storia, magari senza aver mai letto il romanzo di Bram Stoker. (i400Calci)

Questi cambiamenti sono attribuiti alla libertà con cui il film ha trattato le leggi sul copyright (la vedova di Stoker, Florence Balcombe, non aveva dato il permesso ai cineasti di adattare l’opera del marito, e fu furiosa quando scoprì del film). (IlCineocchio.it)