Turetta e l’orrore su Giulia: "Ho pianificato l’omicidio. Urlava, colpivo più forte"

Turetta e l’orrore su Giulia: Ho pianificato l’omicidio. Urlava, colpivo più forte
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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

Una lista scritta di armi e attrezzi. E persino acquisti multipli "per maggior sicurezza". Sei ore e mezza di interrogatorio bastano e avanzano. Il presidente del Tribunale, Stefano Manduzio, annulla l’udienza del 28 ottobre e convoca il dibattimento per il 25 novembre. Pm, parti civili e difesa non hanno più nulla da chiedere a Filippo Turetta. Due o tre udienze al massimo e il 3 dicembre sarà condannato. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altri media

Il memoriale, rivisto e scritto più volte sia a mano che al computer, ripercorre i suoi ricordi, dalla relazione con Giulia, che definisce «la mia prima e sola ragazza», fino al susseguirsi di eventi che hanno portato alla sua tragica fine. (ilgazzettino.it)

La tragica e ordinaria banalità delle sue parole («Volevo tornare insieme a lei, avere un rapporto insieme») ci ricorda che, come insegna Hannah Arendt, la genesi del male spesso non è da ricercarsi nella mancanza di intelligenza, ma nell’incapacità di i… (La Stampa)

“Ho pensato di rapire e uccidere Giulia Cecchettin che lo voleva lasciare mentre volevo stare ancora con lei”. Così Filippo Turetta, per la prima volta, ha ricostruito il delitto nell’aula del processo a Venezia, ammettendo la premeditazione. (Livesicilia.it)

OMICIDIO Filippo Turetta: “Ho ucciso Giulia per rabbia, non voleva tornare con me”

Tra cui la più importante, che rivela l'ossessione per Giulia Cecchettin, la sua prima e unica ragazza: "Sul cellulare ho tra le 15 e le 20mila foto di lei. Mi piaceva farlo ed era un'abitudine", scrive. (Il Giornale d'Italia)

I legali della famiglia Cecchettin sostengono che da parte di Turetta non vi sia stato alcun pentimento per il femminicidio dell'ex fidanzata 22enne. "Anche il memoriale che doveva essere un gesto di trasparenza - ha sottolineato l'avvocato Stefano Tigani - è stato imbarazzante. (Fanpage.it)

Davanti alla corte d’Assise di Venezia, abbassa spesso lo sguardo verso i giudici e evita di incrociare gli occhi di Gino Cecchettin, il padre della vittima, che affronta il dolore senza odio. Filippo Turetta, che aveva promesso di “raccontare tutto e dire la verità per rendere giustizia alla memoria” di Giulia Cecchettin, appare esitante e incerto al banco degli imputati. (StatoQuotidiano.it)