Quello che i Golden Globes non dicono
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Con i verdetti dei Golden Globes si è aperta ufficialmente la stagione dei premi che si concluderà con la cerimonia di premiazione degli Oscar il 3 marzo al Dolby Theater di Los Angeles. Tutt’altro che stucchevole, il rito che ogni anno si consuma per decretare successi o fallimenti dei film in gara, oltre ad eccitare le diverse tifoserie che sostengono questo o quell’altro titolo (ricordandoci una volta di più che il cinema è un fatto di passione), ha ancora un peso economico specifico e ricadute politiche, negoziali e di status all’interno dell’industria per i diversi attori coinvolti. (cinematografo.it)
La notizia riportata su altri media
In attesa della notte degli Oscar, la novantasettesima, in agenda domenica 2 marzo, trasmessa negli Stati uniti in diretta da Abc, al primo test della stagione dei premi di Hollywood, Emilia Pérez e The Brutalist sono emersi come i migliori film del 2024 nelle rispettive categorie, musical/commedia e film drammatico. (il manifesto)
Dal Golden Globe una bella spallata alle giurie dei festivaloni internazionali. Ebbene: le scelte fatte dalla critica smentiscono le decisioni delle giurie di Cannes e Venezia, presiedute da Greta Gerwig e Isabelle Huppert, premiando le due storie che di fatto furono le vincitrici virtuali di quelle manifestazioni. (Italia Oggi)
L’emozione di Demi Moore, 62 anni, e una lunga carriera a Hollywood, che è stata finalmente premiata per l’audace performance nell’horror femminista The Substance.L’Italia si consola con Challengers, il film di Luca Guadagnino sul tennis, che ha vinto come miglior colonna sonora firmata da Trent Reznor & Atticus Ross visto che né Delpero né Isabella Rossellini sono state premiate. (Corriere della Sera)
In una notte di sfarzo e glamour per celebrare del cinema e della televisione, le star del grande e piccolo schermo hanno sfoggiato stili diversi sul red carpet dei Golden Globes, tra eleganza e audacia Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese (Euronews Italiano)
Il regista italiano ha firmato la regia di due tra i film che hanno destato interesse alle nomination dei Golden Globe: “Challengers” con Zendaya e “Queer” con Daniel Craig. (Il Fatto Quotidiano)
Non per modo di dire: paillettes, lamé e tonalità gioiello hanno dominato il tappeto rosso e per una volta il classico nero è stato sostituito da pennellate di arancio (Zendaya) di celeste (Selena Gomez) di rosso (Emma Stone) o di oro (Demi Moore). (AMICA - La rivista moda donna)