Esplosione cercapersone, aumentano le vittime. Il Libano si rivolge all’Onu. Hezbollah giura vendetta

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Agenzia askanews ESTERI

Roma, 18 set. – Aumenta il bilancio delle vittime delle esplosioni simultanee dei cercapersone in Libano e Siria, che hanno colpito i miliziani di Hezbollah ma anche civili, in quello che da più parti è stato definito come un attacco hacker israeliano. Il ministro della Salute libanese Firass Abiad ha dichiarato che 12 persone sono state uccise, tra cui una bambina di otto anni e un bambino di 11 anni nelle esplosioni di cercapersone avvenute ieri nel Paese. (Agenzia askanews)

La notizia riportata su altri media

Tutti gli aggiornamenti su Repubblica (la Repubblica)

Per capire cosa sta accadendo e quale potrebbe essere la risposta di Hezbollah, Fanpage.it ha intervistato il ricercatore ISPI Luigi Toninelli. Oggi, mercoledì 18, c'è stato un nuovo attacco con l'esplosione di diversi walkie-talkie. (Fanpage.it)

"Secondo l'accordo di cooperazione, autorizziamo Bac a utilizzare il nostro marchio per la vendita di prodotti in regioni designate, ma la progettazione e la produzione dei prodotti sono di esclusiva responsabilità di Bac”, ha precisato Gold Apollo nella sua nota. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Libano sotto attacco, Israele sotto accusa. Caso cercapersona

Libano–Taiwan–Ungheria. Parte dallo Stato mediorientale, dove continuano i soccorsi a coloro rimasti coinvolti nelle deflagrazioni, si sposta a Taiwan, dove ha sede l’azienda che produce i dispositivi ma, dopo le precisazioni della compagnia, torna verso ovest, in Europa, precisamente a Budapest. (Il Fatto Quotidiano)

Gaiani: “Molti interrogativi dietro l’esplosione dei cercapersone di Hezbollah” (Analisi Difesa)

L’organizzazione terroristica Hezbollah punta il dito contro Israele per le esplosioni di ieri dei cercapersone indossati dai militanti, che hanno causato 18 morti e 4mila feriti. La ricostruzione di quanto accaduto e di chi ha fabbricato i dispositivi killer. (TV2000)