Papa Francesco: «In Ucraina e Palestina prevale la prepotenza dell'invasore»

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Corriere del Ticino ESTERI

Larijani ha anche parlato dei possibili colloqui diretti tra Iran e Stati Uniti, affermando che sarà Teheran a scegliere il momento per i negoziati, che dipendono dagli interessi nazionali del Paese. «Siamo pronti a tenere colloqui sul nucleare con il prossimo governo degli Stati Uniti per raggiungere un nuovo accordo», ha aggiunto il funzionario. Larijani ha anche affermato che l'Iran ha stabilito nuove condizioni per i colloqui sul nucleare, che includono un risarcimento da parte degli Stati Uniti all'Iran per il ritiro di Washington dall'accordo nel 2018, il riconoscimento delle attività di arricchimento dell'Iran fino a un livello di purezza del 60% e la fine delle decisioni «unilaterali» contro il programma atomico iraniano. (Corriere del Ticino)

Se ne è parlato anche su altre testate

Visto da Washington, l’accordo è certo. D’accordo “in linea di massima”. (Il Fatto Quotidiano)

Dopo oltre un anno di guerra in Medio Oriente, la pace sembra ancora lontana. A far sperare in un cambio di passo che avvicinasse la fine delle ostilità, erano state alcuni articoli dei media israeliani secondo cui il primo ministro, Benjamin Netanyahu, avrebbe accettato “in linea di principio” la proposta di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano avanzata dagli Stati Uniti di Joe Biden. (LA NOTIZIA)

Dall’inferno di Beirut, dove piovono senza sosta bombe israeliane dal cielo, sempre più frequenti e distruttive, l’accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Libano, annunciato da giorni dai diplomatici americani, assume aspetti sempre più complessi. (il manifesto)

L’oro si sgonfia su voci possibile tregua in Medioriente

Domani il presidente uscente americano Joe Biden e quello francese Emmanuel Macron annunceranno il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano e nel nord dello Stato ebraico. . (La Gazzetta del Mezzogiorno)

È stato trovato un accordo per una tregua in Libano. A riportarlo è la tv pubblica israeliana Kan, spiegando che Benjamin Netanyahu starebbe studiando come comunicarlo all’opinione pubblica. Nella serata del 24 novembre, il primo ministro si è consultato sulla sicurezza con i ministri. (Milano Finanza)

La notizia, anticipata da media israeliani, ha segnalato una potenziale riduzione delle tensioni in Medioriente, alimentando vendite sui cosiddetti beni rifugio, anche se è stata in parte compensata dall'escalation di tensioni fra Russia ed Ucraina, sin dalla scorsa settimana. (QuiFinanza)