I dazi di Trump preoccupano il made in Italy: da vino a moda, a rischio export verso Usa

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Sky Tg24 INTERNO

Introduzione Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato, dal 2 aprile, l’entrata in vigore dei dazi del 25% sulle importazioni di macchine e componentistica dell’automotive negli Usa. Il tycoon ha anche minacciato nuove tasse su altri prodotti, mettendo in allarme l'industria italiana e generando preoccupazione per l’impatto sul made in Italy: dai vini al cibo, dallo spumante all'alta moda, infatti, l’export verso gli Stati Uniti sarebbe a rischio crollo. (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altri media

«Siamo molto preoccupati, non sappiamo come si evolverà la situazione e già nell’ultimo anno ci sono stati rincari pesantissimi, anche del 40%». I più colpiti, naturalmente, spiega Gino Angelini, chef riminese trapiantato a Los Angeles da ormai 30 anni, «sono i prodotti di importazione, tra cui vino, olio, pomodori pelati». (Corriere Romagna)

L’eventuale introduzione o l’inasprimento dei dazi doganali da parte degli Stati Uniti sui vini italiani rischia di avere conseguenze molto pesanti per l’intero settore vitivinicolo nazionale. A lanciare l’allarme è Andrea Pala, enologo sardo con esperienza in molte regioni italiane, da anni impegnato nella valorizzazione dei vitigni autoctoni. (Le Strade del Vino)

L’inasprimento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa, con la minaccia concreta di nuovi dazi sulle importazioni di automobili, rischia di scatenare una crisi economica che non risparmierà nessuno. (Start Magazine)

Non si placano i timori e l’incertezza nel Consorzio di tutela del Pecorino Romano e nella filiera del prodotto dop – che ha origine in Sardegna, nel Lazio e nella provincia di Grosseto – a causa dei dazi annunciati dall’amministrazione Usa guidata da Donald Trump (L'Unione Sarda.it)

Roma, 27 mar. Il mercato americano rappresenta una delle principali destinazioni per il nostro export e costituisce un mercato strategico in prospettiva con numeri in ascesa. (Agenzia askanews)

«Il nostro auspicio è che, al di là dei proclami, Trump tenga conto delle ricadute che l’introduzione dei dazi può avere per le famiglie americane, soprattutto se si va a colpire l’agroalimentare», dice Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia. (Corriere della Sera)