Il prossimo dopo Sinwar? A che gioco sta giocando il governo Meloni in Libano?

Il prossimo dopo Sinwar? A che gioco sta giocando il governo Meloni in Libano?
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Nicola Porro INTERNO

Mettendo in fila le teste dell’Idra che Israele ha decapitato fino ad oggi (Ismail Haniyeh, Hassan Nasrallah, Yahya Sinwar – e a questo punto lecito ipotizzare anche il presidente iraniano Raisi con il suo ministro degli esteri Amir-Abdollahian) viene da chiedersi quale sarà la prossima testa a cadere – se ne cadrà ancora una. E adesso? Missione compiuta? Ora può finire la guerra sia a Gaza che in Libano? Hamas e Hezbollah sono finalmente in condizioni di non nuocere? In teoria, l’eliminazione di Sinwar rappresenta una seria opportunità, sia per Israele sia per ciò che resta di Hamas, per siglare una tregua in cambio della resa e della liberazione degli ostaggi ancora vivi. (Nicola Porro)

La notizia riportata su altri media

Al centro dei colloqui ci sarà, in particolare, «la situazione umanitaria a Gaza» si legge nella nota di palazzo Chigi. L’incontro è previsto alle ore 16.30. (il manifesto)

LO SCENARIO dal nostro inviato a Bruxelles «Forse è più efficace parlare con loro che tra noi». Prima da Re Abdallah II e poi da Najib Mikati, comunque a poco meno 500 chilometri dal confine tra Libano e Israele (ilmattino.it)

Terminato il Consiglio europeo, la premier Giorgia Meloni ha appena lasciato l'Europa Building e ora raggiungerà l'aeroporto militare di Bruxelles, diretta in Giordania. (Civonline)

Meloni a Beirut, per Unifil e per il Libano

Riferendo alle Camere di Unifil e della guerra in Libano, ieri il ministro della Difesa Guido Crosetto ha definito Hezbollah “organizzazione terroristica”. Oggi a Beirut però Giorgia Meloni … (Il Fatto Quotidiano)

Con la Germania, l’area ex asburgica (Austria Ungheria, Cechia, Slovacchia) e quella anseatica (dall’Olanda alla Polonia comprese Scandinavia e Paesi Baltici) a strenua difesa di Israele, con Pedro Sanchez ed Emmanuel Macron che vogliono estremisticamente riconoscere uno stato palestinese “al buio”, con le elezioni presidenziali americane tra poco più di due settimane, l’Italia ha il delicato ruolo di tenere insieme il fronte occidentale in Medio Oriente aiutando Gerusalemme senza creare però tensioni incontrollabili. (Tempi.it)

Le cui ricadute dovranno però essere pesate in termini concreti. La missione diplomatica di Giorgia Meloni in Libano si preannuncia come una visita politica importante e tutt'altro che scontata. (Inside Over)