La Coppa Davis di Matteo Berrettini
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(copertina) Lorenzo Carnero / Cordonpress È la Coppa Davis di Matteo Berrettini, e lo è stata nonostante Jannik Sinner, che ormai sembra semplicemente appartenere a un'altra realtà: illegale. È la Coppa Davis di Matteo Berrettini, capo-ultrà a bordo campo, con la manica tirata su a mostrare il tatuaggio della rosa dei venti, o di una spada che infila un cuore da guappo di Notre-Dame de Fleurs, fare un tifo esaltato, entusiasta anche solo di essere lì; la felicità di chi forse credeva che non ce l’avrebbe fatta, a giocare ancora sfide sportive con quel peso: sentirsi importante, poter scrivere la storia. (L'Ultimo Uomo)
Su altre testate
Difficile crederci, ma è così. Già sembrava utopia avere un Federer, un Nadal, un Djokovic: è arrivato Jannik Sinner. (Il Fatto Quotidiano)
"E' stata una vittoria sofferta, voluta, desiderata tanto. Così Matteo Berrettini ai microfoni di Rai Sport dopo la premiazione che ha 'incoronato' l'Italia vincitrice della Davis 2024. (Il Mattino di Padova)
Che ora ha diritto di avere un finale di carriera senza infortuni e sfortune: “Nella vita non si sa mai, ma adesso finalmente so che a giocare ancora mi diverto. Un bravo ragazzo, un bravo campione, lo sportivo della porta accanto. (il Giornale)
"Berrettini è una persona speciale anche fuori dal campo perché mi fido di lui". (Fanpage.it)
Dodici mesi dopo, è ancora Italia. Gli azzurri vincono per la seconda volta consecutiva la Coppa Davis, la massima competizione a squadre di tennis, e lo fanno concludendo un cammino trionfale a Malaga. (varesenews.it)
Partiamo dalla fine perché quelle lacrime di Matteo Berrettini abbracciato a Jannik Sinner che ha appena fatto il punto decisivo nella finale con l'Olanda sono la somma di tutto quello che il tennista romano si è portato dentro negli ultimi anni. (Vanity Fair Italia)