Femminicidio Cecchettin, agli atti una lettera di Turetta: «Non esiste perdono per ciò che ho fatto, non lo voglio»

Femminicidio Cecchettin, agli atti una lettera di Turetta: «Non esiste perdono per ciò che ho fatto, non lo voglio»
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Il prossimo 25 ottobre Filippo Turetta, il 22enne accusato di omicidio pluriaggravato per aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin, si sottoporrà all’interrogatorio di fronte ai giudici della Corte d’Assise di Venezia. L’unico teste per la difesa sarà l’anatomopatologa che ha svolto l’autopsia sul corpo della ragazza. Agli atti, oltre che le sue parole, ci sarà – anzi è già presente – una lettera dell’imputato. (Open)

La notizia riportata su altre testate

Comincia così la lettera, pubblicata sul Corriere della Sera, che Filipp… «Adesso sono nel carcere di Halle. (la Repubblica)

Io non volevo, non so perché l’ho fatto, non avrei mai pensato o voluto succedesse niente del genere. «Ho perso la persona più importante della mia vita. (la Repubblica)

La missiva acquisita dalla Corte d'Assise di Venezia scritta da Turetta dal carcere di Halle, in Germania, dopo l'arresto dello scorso novembre. (Fanpage.it)

Filippo Turetta in Germania dal carcere scrisse ai genitori: "Rinnegatemi come figlio, sarebbe la scelta migliore per la vostra vita"

«Capirei e accetterei se voi voleste dimenticarmi e rinnegarmi come figlio, vi ho già causato troppo dolore e sarebbe probabilmente la scelta migliore. Non so se ho ancora il coraggio di guardarvi in faccia. (Donna Moderna)

Sono emersi nuovi dettagli sull’interrogatorio di Filippo Turetta per il femminicidio di Giulia Cecchettin. Il reo confesso ha raccontato dei frequenti episodi di tensione da lui causati nel corso della relazione con la sua futura vittima. (Virgilio Notizie)

Decide di scrivere di sua mano, in corsivo e a penna nera, una lettera ai genitori dal carcere di Halle, in attesa dell’estradizione. Filippo Turetta è stato da poco arrestato , il 19 novembre 2023, dalla polizia tedesca a Lipsia dopo la lunga fuga seguita all’abbandono del cadavere di Giulia Cecchettin , da lui uccisa, vicino al lago di Bracis, a Pordenone. (Gazzetta del Sud)