Ministro Valditara a Commissione Ue: attendiamo fiduciosi che parificazione docenti precari sia estesa anche a forme di reclutamento

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Corriere Salentino INTERNO

“Prendo atto della decisione della Commissione europea che ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia europea perché si riducano le condizioni per il ricorso dei contratti a termine e affinché i docenti precari abbiano gli stessi scatti di anzianità degli insegnanti di ruolo, in nome di una piena parificazione dei diritti. Abbiamo sottoposto da tempo alla Commissione la necessità di rivedere il sistema di reclutamento dei docenti italiani previsto da un’intesa fra la Commissione e il precedente governo, superando le rigidità della riforma PNRR che creano un’oggettiva discriminazione a danno dei docenti precari e non tengono conto dei numeri del precariato che sono cresciuti negli scorsi anni. (Corriere Salentino)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo ha annunciato Bruxelles, secondo cui l'Italia non ha disposto le norme necessarie a correggere queste distorsioni.La Commissione ha osservato che la legislazione italiana che determina la retribuzione dei docenti a tempo determinato nelle scuole pubbliche, non prevede una progressione salariale basata sui precedenti periodi di servizio. (LA STAMPA Finanza)

Ansa (Avvenire)

Stipendio: quello dei docenti assunti con contratto a termine in Italia è sempre quello iniziale anche se gli anni di precariato diventano 3, 6, 9…. Il precario non ha diritto agli scatti di anzianità in base al servizio svolto, il suo contratto inizia a settembre (nel migliore dei casi) e termina a giugno. (Orizzonte Scuola)

L'Ue ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia per l'abuso di precari

La Commissione Europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia UE a causa della perdurante violazione della normativa europea sul lavoro a tempo determinato nel settore scolastico. Secondo la Commissione, l’Italia non ha attuato le misure necessarie per contrastare l’abuso dei contratti a termine e la discriminazione nei confronti del personale docente e ATA. (Orizzonte Scuola)

La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia Ue perché non ha posto fine all’utilizzo abusivo di contratti a tempo determinato e a condizioni di lavoro discriminatorie. (Formazione Anicia)

A dare le dimensioni del fenomeno e della gravità della situazione è il numero uno dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. Ora l’Italia, dopo l’apertura del procedimento della Corte Ue che contesta a Roma di non aver posto fine all’uso abusivo di contratti a tempo determinato e a condizioni di lavoro discriminatorie, rischia un esborso inimmaginabile visto che potremmo contare circa 500mila persone che in questi anni hanno vissuto il precariato”. (Il Fatto Quotidiano)