Israele e Iran, l'escalation dei missili

- Nella serata di martedì, la Repubblica islamica dell'Iran ha lanciato contro Israele più di 180 missili, la maggior parte dei quali balistici, come vendetta per l'uccisione di vari esponenti di spicco del cosiddetto Asse della resistenza, ovvero la rete di milizie ed alleati legati a Teheran nella regione mediorientale. L'attacco, che ha colpito anche Gerusalemme e Tel Aviv, ha visto l'impiego di oltre 200 razzi e missili da crociera. Nonostante il sistema di difesa israeliano "Iron Dome" abbia intercettato gran parte degli ordigni, alcuni hanno colpito i centri abitati, causando danni significativi.

Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha annunciato ai giornalisti che l'attacco dell'Iran è fallito, definendolo sconfitto e reso inefficace. Tuttavia, fonti britanniche hanno rivelato il ruolo svolto anche dagli Stati Uniti e dal Regno Unito nel fermare i missili iraniani. I sistemi antibalistici Arrow 1 e 2 ad alta accelerazione, purtroppo, non sono stati in grado di intercettare tutti i vettori più pericolosi, evidenziando una vulnerabilità nelle difese israeliane.

L'attacco iraniano è stato una risposta diretta all'uccisione di vari esponenti di spicco del cosiddetto Asse della resistenza, una rete di milizie ed alleati legati a Teheran nella regione mediorientale. Questo evento ha scatenato una pericolosa escalation tra i due Paesi, con Israele che ha promesso una rappresaglia significativa. Nonostante Teheran abbia minacciato una vendetta ancora più dura in caso di risposta israeliana, le tensioni nella regione sono destinate a rimanere alte.

La situazione attuale rappresenta una lunga e pericolosissima partita a poker tra Israele e Iran, con entrambi i Paesi che continuano a rilanciare e a passare la mano in un gioco di potere che rischia di coinvolgere ulteriormente altri attori regionali. L'evoluzione dello scontro, che in pochi mesi si è esteso al Libano e ora all'Iran, solleva numerose domande su cosa potrebbe accadere in Medio Oriente nei prossimi mesi.

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