Scandalo a Venezia: l'assessore Boraso e il sindaco Brugnaro sotto inchiesta

L'assessore alla mobilità di Venezia, Renato Boraso, è stato arrestato in seguito a un'indagine che ha rivelato un sistema di corruzione e favoritismo. Il sindaco Luigi Brugnaro, pur essendo iscritto nel registro degli indagati, si dichiara estraneo ai fatti.

Renato Boraso, noto per la sua abilità nel curare i rapporti sia con le alte sfere che con i suoi concittadini a Favaro, è al centro di un'inchiesta per corruzione. Secondo l'accusa, Boraso avrebbe ottenuto appalti in cambio di denaro, case, assunzioni, sponsorizzazioni sportive e persino voti.

Un elemento chiave dell'inchiesta riguarda la vendita dei "Pili", un'area di diversi ettari che Brugnaro aveva acquistato un decennio prima di diventare sindaco. Boraso avrebbe favorito un magnate di Singapore, Chiat Kwong Ching, per cedergli l'area per 150 milioni di euro, promettendo provvedimenti edilizi e urbanistici per raddoppiare la superficie edificabile.

Il sindaco Luigi Brugnaro, pur essendo coinvolto nell'indagine, si dichiara "esterrefatto" e sostiene di essere del tutto estraneo ai fatti contestati. Brugnaro ha espresso la sua intenzione di chiarire la sua posizione e di non avere nulla da nascondere riguardo alle trattative per la vendita dei "Pili".

Nel frattempo, Boraso è diventato noto come l'amministratore più ricco della Giunta. Le sue dichiarazioni dei redditi pubblicate sul sito del Comune di Venezia mostrano un reddito complessivo in costante crescita, superando addirittura quello del sindaco Brugnaro. Nel 2023, Boraso ha dichiarato un reddito di 221.433 euro, ben più dei 158.555 euro dichiarati da Brugnaro.

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