Le lottizzazioni e le pressioni di Renato Boraso sulla moglie di Brugnaro, Stefania Moretti: «Luigi deve sbloccare le pratiche»

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Quel ruolo un po’ da parroco di paese se lo sentiva cucito addosso. Renato Boraso ha sempre amato curare i rapporti, con le alte sfere quanto con i suoi concittadini (a Favaro, il suo regno elettorale, li conosce letteralmente tutti, uno per uno): intessere un gran numero di relazioni, però, è anche il più efficace e antico dei modi per ottenere ciò che si desidera. Anche con messaggi indiretti, facendo affidamento sul potere persuasivo della relata refero (ilgazzettino.it)

La notizia riportata su altre testate

Luigi Brugnaro ha così voluto essere un po’ Berlusconi, un… Dal temerario debutto nel teatro dell’ex Serenissima, che mai lascia scampo, ha recitato però quotidianamente incalcolabili parti: fino ad essere invocato e al tempo stesso snobbato, più che da sindaco, come la trasformista maschera perfetta del carnevale di Venezia. (la Repubblica)

«Esterrefatto». L'aggettivo scelto dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro per commentare la sua iscrizione nel registro degli indagati è già di per sé una dichiarazione di intenti. (il Giornale)

Lo ha precisato, martedì, il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, parlando dell’indagine a carico del primo cittadino lagunare Luigi Brugnaro che lo vede coinvolto nella maxi inchiesta per corruzione che ha portato in carcere l’assessore della sua giunta, Renato Boraso. (Corriere della Sera)

Corruzione a Venezia, oggi consiglio comunale. L’opposizione chiede dimissioni Brugnaro

Terremoto giudiziario a Venezia, il sindaco Brugnaro: “Mia onestà totale, riferirò al consiglio” VENEZIA – “In cuor mio ed in coscienza, so di aver sempre svolto e di continuare a svolgere l’incarico di sindaco come un servizio alla comunità, gratuitamente, anteponendo sempre gli interessi pubblici, in trasparenza e in totale onestà”. (Dire)

Con la «garanzia» di benefici urbanistici, ossia la possibilità di costruire hotel, case, negozi. Peccato, che quei terreni non fossero del Comune, bensì del sindaco Luigi Brugnaro, confluiti nel dicembre 2017 (dopo le presunte trattative) nel blind trust creato per gestire imprese e affari dello stesso Brugnaro dopo le accuse di conflitto di interessi. (Corriere della Sera)

Neanche l’inchiesta sulle tangenti per il Mose che 10 anni fece scattare 35 arresti in laguna aveva toccato così da vicino il Comune di Venezia e i suoi vertici. Il primo riguarda l’area dei Pili, alle porte di Venezia e di proprietà del sindaco, indagato con due funzionari del suo gabinetto, Morris Ceron, e Derek Donadini. (Il Sole 24 ORE)