Le imprese prevedono un peggioramento della situazione economica in generale, pesano l’incertezza e le preoccupazioni per gli effetti delle politiche commerciali degli Stati Uniti Nel primo trimestre 2025 per le imprese italiane continuano a prevalere le valutazioni di peggioramento sia della situazione economica generale corrente sia delle proprie condizioni operative a breve termine. E sulle prospettive delle aziende per l’anno corrente…
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La riflessione del presidente di Confindustria Lecco-Sondrio Marco Campanari “Prima di guardare a quanto succede fuori dovremmo iniziare a cosa accade al nostro interno” LECCO – “Con riferimento al tema “dazi americani”, innanzitutto concordo pienamente con quanto sostenuto dal Presidente Orsini, soprattutto laddove sottolinea come l’UE debba soprattutto puntare alla riduzione di oneri al suo interno, attraverso un piano straordinario che preveda una forte…
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ROMA – I dazi di Trump preoccupano le aziende italiane: le condizioni economiche peggioreranno e l’inflazione crescerà, pur rimanendo sotto al 2%. Sono le previsioni e il sentiment delle aziende, registrate dall'indagine della Banca d'Italia per marzo sulle imprese italiane dell'industria e dei servizi con almeno 50 addetti, su un campione ampliato da questa edizione da 1.500 a 2.500 unità. Il pessimismo degli imprenditori è maturato prima ancora dell’annuncio della Casa Bianca…
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Aiuti alle imprese italiane più colpite dai dazi, e nel frattempo un dialogo sempre più stretto con gli Stati Uniti. Sono queste le due direttive sulle quali si muove in questi giorni la premier Giorgia Meloni, pronta a volare a Washington nei prossimi giorni per parlare delle tariffe direttamente con il presidente Usa Donald Trump. Intanto alle 15 di oggi, 8 aprile, dopo la task force ministeriale che si è tenuta ieri, la presidente del Consiglio incontrerà i…
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Nel primo trimestre 2025 per le imprese italiane continuano a prevalere le valutazioni di peggioramento sia della situazione economica generale corrente sia delle proprie condizioni operative a breve termine. E sulle prospettive delle aziende per l'anno corrente gravano l'incertezza e le preoccupazioni derivanti dagli effetti diretti o indiretti delle politiche commerciali degli Stati Uniti. E' quanto emerge dall'indagine sulle aspettative di inflazione e crescita della Banca d'Italia secondo cui le aspettative…
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Roma, 8 apr. – Sulle prospettive delle imprese in Italia per quest’anno gravano l’incertezza e le preoccupazioni derivanti dagli effetti diretti o indiretti delle politiche commerciali degli Stati Uniti. Mentre al momento continuano a prevalere le valutazioni di peggioramento sia della situazione economica generale corrente sia delle proprie condizioni operative a breve termine. Nel primo trimestre – prima delle decisioni della scorsa settimana sui dazi commerciali da parte…
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Sulle prospettive delle imprese in Italia per quest'anno gravano l'incertezza e le preoccupazioni derivanti dagli effetti diretti o indiretti delle politiche commerciali degli Stati Uniti. Mentre al momento continuano a prevalere le valutazioni di peggioramento sia della situazione economica generale corrente sia delle proprie condizioni operative a breve termine. Nel primo trimestre - prima delle decisioni della scorsa settimana sui dazi commerciali da parte dell'amministrazione Trump - sono…
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L'indagine è stata condotta tra il 21 febbraio e il 19 marzo 2025 presso le imprese italiane dell'industria e dei servizi con almeno 50 addetti, su un campione ampliato da questa edizione da 1.500 a 2.500 unità. Nel primo trimestre dell'anno continuano a prevalere le valutazioni di peggioramento sia della situazione economica generale corrente sia delle proprie condizioni operative a breve termine.
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La Banca d'Italia taglia le stime sul Pil "soprattutto" per effetto "dell'inasprimento delle politiche commerciali": il +0,8% previsto a dicembre scorso per il 2025 cala a +0,6%, mentre per il 2026 la stima di +1,1% scende a 0,8% e nel 2027 da +0,9% a +0,7%.Bankitalia sottolinea che il metodo dà stime su dati destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative; senza questa correzione il Pil crescerebbe dello 0,5% nel 2025, dello 0,9% nel 2026 e 0,7% nel 2027.
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ROMA (ITALPRESS) – “E’ qualcosa che ci preoccupa, i dazi possono incentivare certe scelte. Ne parlo dal mio discorso d’insediamento, prima che arrivassero i dazi: è logico che un imprenditore vada dove trova meno complicato lavorare”. Così, in una intervista al Corriere della Sera, il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in merito al rischio di delocalizzazione delle imprese verso gli Stati Uniti per evitare le barriere tariffarie.
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Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha approfondito la “questione dazi” in in un’intervista al Corriere della Sera. Riportiamo alcune delle sue dichiarazioni più significative: «Attingere ai fondi non utilizzati del Piano nazionale di ripresa (Pnrr) e ai fondi di coesione per incentivare le imprese colpite dai dazi americani». «Il rischio di delocalizzazione delle imprese verso gli Stati Uniti per evitare le barriere…
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Calma, pragmatismo e semplificazione. Alla vigilia dell'incontro fissato dal governo per domani sul tema dei dazi, mentre in Lussemburgo si confrontano i ministri Ue al Commercio, voci autorevoli del mondo produttivo italiano anticipano quali sono le loro aspettative rispetto alle contromisure che l'Ue deve prendere di fronte all'iniziativa americana
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Confindustria sollecita l'utilizzo dei fondi rimasti del PNRR per incentivare gli investimenti e salvare l'industria europea. "Il PNRR è stato pensato per abbattere le emissioni - ha spiegato il Presidente di Confindustria Emanuele Orsini in una intervista al Corriere della Sera - ora invece l'obiettivo è salvare l'industria europea".Orsini propone quindi che "con i soldi rimasti del PNRR, come quelli dei Fondi di coesione, e sono davvero tanti, serve il coraggio di…
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La proposta del presidente Confindustria per aiutare le imprese. Meloni vuole che Bruxelles riveda le “normative ideologiche” del Green Deal. Le critiche di Washington alle politiche Ue. . La rassegna Energia ORSINI: “USIAMO IL FONDO DEL PNRR PER AIUTARE LE IMPRESE COLPITE DALLE BARRIERE” Emanuele Orsini, da sette mesi presidente di Confindustria, ha passato la mattinata di…
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"È qualcosa che ci preoccupa, i dazi possono incentivare certe scelte. Ne parlo dal mio discorso d'insediamento, prima che arrivassero i dazi: è logico che un imprenditore vada dove trova meno complicato lavorare". Così, in una intervista al Corriere della Sera, il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in merito al rischio di delocalizzazione delle imprese verso gli Stati Uniti per evitare le barriere tariffarie.
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Al congresso federale della Lega, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini ha lanciato un appello diretto alla premier Giorgia Meloni e all’Unione Europea. Tema centrale: i dazi e la competitività del sistema industriale italiano. “Il primo azzeramento dei dazi lo può decidere domani la Commissione Europea”, ha detto, sottolineando la necessità di affrontare con fermezza la concorrenza internazionale.
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Emanuele Orsini, da sette mesi presidente di Confindustria, ha passato la mattinata di ieri al Congresso della Lega. «Vado agli eventi di tutti i partiti a rappresentare gli interessi degli imprenditori: l’ho fatto con il Pd, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Azione e lo farei con il Movimento 5 Stelle se mi invitassero», chiarisce. Ma una proposta per il governo ce l’ha: attingere ai fondi non utilizzati del Piano nazionale di ripresa (Pnrr) e dei fondi di…
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Nucleare, dazi, burocrazia europea e green deal. Il presidente di Confindustria Emanuele Orsini (in foto) non ha risparmiato argomenti nel suo intervento al congresso della Lega a Firenze. «Sul nucleare, certo che è un sì, ma va fatto subito, ci vuole coraggio. È l'unico modo per salvare l'industria italiana», ha detto. Del resto la situazione si sta facendo parecchio difficile per le imprese italiane, strette fra un costo dell'energia insostenibile e la mazzata dei dazi imposti dal presidente americano Donald Trump
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'Come ha detto ieri il ministro Giorgetti, non facciamoci prendere dal panico. Vedendo Wall Street o Piazza Affari che bruciano soldi io dico: attenzione che qualcuno sta facendo grandi interessi, ...
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Il presidente di Confindustria lancia l’allarme su mercati, energia e competitività durante l’intervento al congresso della Lega: “Bruciamo miliardi in capitalizzazione, servono scelte coraggiose su nucleare, auto e dazi. L’Europa va semplificata”
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FIRENZE (ITALPRESS) – “Mi collego un po’ con quello che ha detto il ministro Giorgetti ieri, non facciamoci prendere dal panico perché da un certo punto di vista vedere che Wall Street brucia 5000 miliardi, Piazza Affari ne brucia 47 miliardi di capitalizzazione. Attenzione, e lo dico ai risparmiatori, ai piccoli risparmiatori che qualcuno sta facendo dei grandi interessi, quindi cerchiamo di usare la testa, fermiamoci”.
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"Non facciamoci prendere dal panico. Fermiamoci, le Borse bruciano soldi e qualcuno sta facendo grandi interessi". Così il presidente di Confindustria Orsini, ospite al congresso della Lega. In merito ai dazi "abbiamo la necessità di dialogare con gli Stati Uniti. Ed è l'Europa che deve negoziare", sottolinea Orsini. "Sono un europeista convinto, ma dobbiamo fermare la burocrazia". "Serve un piano strategico per l'Italia e l'Europa sull'impresa.
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MILANO – Niente panico, bisogna agire in fretta ma con razionalità. Dal congresso della Lega a Firenze, Emanuele Orsini invita a “usare la testa” nel reagire ai dazi imposti dagli Stati Uniti, anche perché, vista la reazione delle Borse, “stiamo bruciando i soldi delle imprese che vivono di economia reale”. Negoziamo uniti come Europa “Non facciamoci prendere dal panico”, esordisce il president…
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– "Come ha detto ieri il ministro Giorgetti, non facciamoci prendere dal panico. Vedendo Wall Street o Piazza Affari che bruciano soldi io dico: attenzione che qualcuno sta facendo grandi interessi, quindi fermiamoci perché stiamo bruciando soldi di capitalizzazione di imprese che vivono di economia reale, alcune che non producono negli Usa": così il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, rispondendo a una domanda sui dazi, ospite del…
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«L’energia è il tema dei temi per la competitività delle imprese. E io sul nucleare dico certo che sì, ma va fatto subito». Così il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervistato nel corso del congresso federale della Lega. «Ci vuole coraggio e qui non può esserci un problema politico. È un problema di salvaguardia dell’Italia, non si può pensare che ci sia qualcuno sia contro perché oggi è l’unica via per…
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Dazi, Bankitalia taglia la crescita italiana allo 0,6% 05 aprile 2025 (due decimi meno). L'agenzia di rating Fitch, tuttavia, ha confermato per l’Italia il rating a 'BBB' con outlook positivo, sostenendo che il nostro Paese sia in grado di resistere all'ondata dei dazi. "Il giudizio dell'agenzia di rating Fitch testimonia l'operato del governo", ha commentato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti
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La Banca d’Italia ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del Pil, principalmente a causa dell’inasprimento delle politiche commerciali. Per il 2025, la crescita stimata a dicembre era pari a +0,8%, ma è stata ora corretta a +0,6%. Si tratta di una delle prime ripercussioni dei dazi introdotti dal presidente statunitense Donald Trump sui prodotti europei. Anche le previsioni per gli anni successivi sono state tagliate: per il 2026 la stima scende da +1,1% a +0,8%; per il 2027…
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La Banca d'Italia taglia le stime sul Pil per effetto “dell'inasprimento delle politiche commerciali”. Il +0,8% previsto a dicembre per il 2025 cala a +0,6%. Per il 2026, la stima di +1,1% scende a 0,8% e nel 2027 da +0,9% a +0,7%. Le stime sono ancora "parziali" e "non considerano eventuali ritorsioni né l'evoluzione dei mercati internazionali", spiega Bankitalia.
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La Banca d’Italia stima una crescita del Pil dello 0,6% nel 2025, dello 0,8% nel 2026 e dello 0,7% nel 2027, tagliando dunque le previsioni dello scorso dicembre che indicavano lo 0,8% nel 2025, l’1,1% nel 2026 e lo 0,9% nel 2027. Nelle proiezioni si sottolinea «un’incertezza particolarmente elevata che deriva dall’evoluzione delle politiche commerciali» ma – si sottolinea- si tratta di una prima parziale valutazione degli effetti dei dazi annunciati dagli Stati Uniti e che ancora non tiene conto dell’impatto di possibili misure ritorsive…
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L’impatto delle tariffe reciproche stimato in mezzo punto di Pil in tre anni Il prodotto interno lordo italiano aumenterà dello 0,6 per cento nell’anno in corso, dello 0,8 per cento nel prossimo e dello 0,7 nel 2027 nello “scenario previsivo” della Banca d’Italia che “include una prima e necessariamente parziale valutazione degli effetti dei dazi annunciati il 2 aprile dagli Stati Uniti“. L’analisi di via Nazionale, contenuta nelle ‘proiezioni macroeconomiche per l’Italia nel triennio 2025-27 elaborate…
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