Guerra in Medio Oriente, escalation e conseguenze

- L'escalation in Medio Oriente ha raggiunto un punto critico con l'invasione israeliana del Libano e l'attacco missilistico iraniano su Israele. Dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso e un anno di stallo nella guerra a Gaza, in cui Israele ha causato 42 mila morti palestinesi senza riuscire a sconfiggere Hamas, la situazione è precipitata in una guerra regionale totale. Le sorti dello Stato ebraico sembrano ora appese a un filo.

L'Iran, dopo aver lanciato circa duecento missili su Israele nella serata di ieri, ha dichiarato di aver concluso il proprio attacco. Tuttavia, da Teheran arriva una minaccia ulteriore: "Pronti a una risposta più potente in caso di ritorsioni". Nel frattempo, le incursioni di terra israeliane verso il sud del Libano non si fermano. Israele ha promesso di colpire con forza, e le operazioni militari continuano senza sosta.

La situazione nel sud del Libano è particolarmente critica. L'esercito israeliano ha iniziato la sua prima incursione di terra dal 2006, causando una notte di violenti attacchi aerei sulla periferia meridionale di Beirut. Secondo il Ministero della Sanità libanese, gli attacchi hanno ucciso almeno 95 persone e ferito 172 nelle ultime 24 ore. Le bambine e i bambini nel sud del Libano sono in grave pericolo di vita, con le incursioni che mettono a rischio la loro sicurezza e il loro benessere.

In Italia, la situazione ha suscitato reazioni contrastanti. A Roma e Milano, manifestazioni a sostegno della Palestina hanno visto la partecipazione di gruppi che hanno rispettato un minuto di silenzio per la morte di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, ucciso a Beirut durante un raid israeliano. La Francia, nel frattempo, ha mobilitato risorse militari in risposta all'escalation, mentre Israele continua a promettere una "ricompensa immensa" per le sue azioni.

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