Nel discorso reso in aula martedì 11 marzo in Corte d’Assise ad Alessandria, resta degno di attenzione supplementare un passaggio di Lauro Azzolini, anni 81, originario degli Appennini di Reggio Emilia, ex ergastolano da tempo in semilibertà e messo a lavorare in una cooperativa della Compagnia delle opere che assiste i disabili, fra i capi delle Brigate Rosse: «Sono l’unico che ha visto quello che quel…
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Quella di Margherita Cagol è la storia di una ragazza come tante, venuta al mondo sul finire della guerra, l’8 aprile 1945 a Sardagna. Famiglia piccolo borghese, il padre in città gestiva «La casa del sapone» e la madre era farmacista: due sorelle, rapporto conflittuale col papà e migliore con la mamma, la domenica tutti a messa e d’estate in colonia. Dopo i buoni diplomi in Ragioneria e al Conservatorio — la chiamano…
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Di Alessandra Codeluppi Ha aperto una breccia non solo nel processo, ma anche nella storia, dopo mezzo secolo. Le sue parole hanno avuto un effetto deflagrante, colpendo al cuore anche i parenti delle vittime del sequestro di Aldo Moro. Lauro Azzolini, 82 anni, ex membro delle Brigate rosse, ha rivelato lunedì nel processo di Alessandria una circostanza inedita: "Io c’ero, quel giorno di 50 anni fa alla Cascina Spiotta.
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«La confessione di Azzolini non è dettata da un sincero pentimento: si è trovato con le spalle al muro. E quel “mi dispiace” non cancella di certo 50 anni di sofferenze». Bruno D’Alfonso, tornato nella sua casa di Montesilvano (Pescara), a mente lucida rielabora le parole che martedì mattina ha ascoltato nell’aula del tribunale di Alessandria pronunciate dall’ex brigatista Lauro Azzolini. È stato…
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La verità è un concetto scivoloso. Non sempre conta cosa sia davvero, più spesso è importante capire chi la rivendica. Sugli anni del terrorismo e della lotta armata, nonostante i decenni inesorabilmente passati, il dibattito storiografico avviene per lo più all’interno delle aule di tribunale, dove la ricerca della verità è subordinata alla prospettiva di una condanna. Lauro Azzolini, 81 anni, martedì davanti alla Corte d’assise di Alessandria, ha ammesso di essere lui il brigatista rosso fuggitivo dalla Cascina…
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Mara Cagol: la figura centrale delle Brigate Rosse Mara Cagol è stata una delle figure più influenti e carismatiche delle Brigate Rosse. Nata a Trento nel 1945, Cagol si è laureata in sociologia e ha incontrato Renato Curcio, con il quale ha condiviso non solo la vita privata ma anche l’impegno politico. Insieme, hanno fondato le Brigate Rosse nel 1970, un gruppo che mirava a destabilizzare lo Stato italiano attraverso azioni violente.
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Un'amnistia per portare gli anni di piombo fuori dai tribunali, dove è assurdo che siano ancora, 50 anni dopo. In modo da ragionare più liberamente del terrorismo rosso e... Leggi tutta la notizia
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"Bene ha fatto Azzolini ad ammettere che era alla Cascina Spiotta durante lo scontro a fuoco. Ora però dica tutto anche sul suo ruolo come membro del comitato esecutivo durante il sequestro Moro e soprattutto dove si tenevano le riunioni, chi era il padrone di casa, chi vi partecipava, chi batteva a macchina i comunicati e dove era la prigione di Moro". Lo afferma l'avvocato Valter Biscotti, legale delle vittime di Via Fani.
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"Bene ha fatto Azzolini ad ammettere che era alla Cascina Spiotta durante lo scontro a fuoco. Ora però dica tutto anche sul suo ruolo come membro del comitato esecutivo durante il sequestro Moro e soprattutto dove si tenevano le riunioni, chi era il padrone di casa, chi vi partecipava, chi batteva a macchina i comunicati e dove era la prigione di Moro". Lo afferma l'avvocato Valter Biscotti, legale delle vittime di Via Fani.
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L’ex brigatista, oggi ottantaduenne, Lauro Azzolini a sorpresa in aula della corte di appello di Alessandria per il processo per i fatti accaduti a Cascina Spiotta 50 anni fà. «Io c’ero fu l’inferno. Curcio e Moretti non sapevano. Mara Cagol aveva le mani in alto e urlava ‘non sparate’» “L’ultima immagine che ho di Mara Cagol e che non dimenticherò mai – ha detto Azzolini – è di lei con entrambe le braccia alzate, disarmata, che urlava di non sparare“.
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Dove nel giugno del 1975 le Brigare Rosse tenevano rinchiuso l'industriale Vittorio Vallarino Gancia, precedentemente sequestrato - l'ex BR Lauro Azzolini ha reso ieri dichiarazioni spontanee davanti alla Corte d'Assise di Alessandria nel processo per l'omicidio dell'appuntato dei carabinieri Giovanni D'Alfonso. Accusato assieme agli ex capi storici delle Brigate Rosse, Mario Moretti e Renato Curcio, Azzolini ha ripercorso gli istanti drammatici di…
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Perdonano gli uomini, quelli che proprio si sentono di farlo, e non la Storia, e non possono che suscitare poca emozione quindi le dichiarazioni rese ieri in un’aula di tribunale dall’ex brigatista Lauro Azzolini, un signore con alle spalle quattro ergastoli e molte lacrime di innocenti. C’è stata infatti una cosa forse peggiore dei morti di cui i brigatisti hanno disseminato l’Italia, ed è stato il tentativo da parte di molti di loro di imporre ex post una lettura giustificazionista delle loro gesta.
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ANNI DI PIOMBO «C'ero quel giorno alla cascina Spiotta, sono io il brigatista fuggito». Si è deciso a parlare, Lauro Azzolini, a mezzo secolo dal sequestro di Vittorio Vallarino Gancia durato meno di un giorno, tra 4 e 5 giugno ’75, finito nel bagno di sangue che costò la vita all'appuntato pennese dei carabinieri Giovanni D'Alfonso, 45 anni, papà di tre figli piccoli, e a Margherita Cagol, moglie di Renato Curcio e cofondatrice delle Brigate Rosse
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Io c'ero. Dice proprio così Lauro Azzolini: «Io c'ero alla Cascina Spiotta». E la storia ritorna in cronaca. Un mistero, uno dei tanti degli anni di piombo, è finalmente risolto. Era lui il brigatista che una mattina di giugno di cinquant'anni fa scappó nel bosco dopo la drammatica sparatoria in cui morirono Mara Cagol, moglie di Renato Curcio, e un carabiniere. Da tempo ormai il cold case, incredibilmente dimenticato per decenni, era stato riaperto ma nessuno immaginava un finale del genere
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«C’ero io quel giorno di 50 anni fa alla Spiotta! In un minuto breve di 50 anni fa quando tutto precipitò, un inferno che ancora mi costa un tremendo sforzo emotivo rivivere, al termine del quale sono morte due persone che non avrebbero dovuto morire, il padre di Bruno D’Alfonso e Mara (…) Sono l’unico che ha visto quello che quel giorno è davvero successo».Avete appena letto…
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"C’ero io quel giorno di cinquant’anni fa alla Spiotta!". Lauro Azzolini, 82 anni, davanti a un giudice rivive il suo passato da Br. La Corte d’Assise di Alessandria lo processa insieme a Renato Curcio, il fondatore, e a Mario Moretti, leader storico, per la tragedia del 5 giugno 1975. Quella mattina quattro carabinieri si imbattono quasi per sbaglio nella cascina dove in due tengono prigioniero Vittorio Vallarino Gancia, industriale…
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Bruno D’Alfonso è sul treno diretto a casa, a Montesilvano, in provincia di Pescara. Sono passate diverse ore da quando ha lasciato il Tribunale di Alessandria, dove si è trovato faccia a faccia con l’ex brigatista Lauro Azzolini. Non pensava che avrebbe mai incontrato l’uomo accusato dell’omicidio di suo padre Giovanni (appuntato dei carabinieri) nel conflitto a fuoco alla Cascina Spiotta, durante la…
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«C’ero io quel giorno di cinquant’anni fa alla Spiotta. Tutto precipitò in un minuto e morirono due persone che non avrebbero dovuto morire». Nell’aula della Corte di assise di Alessandria cala un silenzio di gelo. Lauro Azzolini, 82 anni, uno del gruppo storico delle Br, ha appena ammesso di essere il brigatista fuggito dal casolare dove avvenne uno dei tanti episodi oscuri degli anni di piombo…
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Chissà come avrebbe potuto spendere i suoi talenti Margherita Cagol se non avesse scelto la lotta armata. Sociologa? Docente universitaria? Editorialista di un grande giornale? O insegnante di chitarra classica, la passione incoraggiata dalla famiglia, borghesi di Trento? E invece a trent’anni finisce la sua corsa terrena sotto il lenzuolo bianco di Cascina Spiotta, a otto chilometri da Acqui Ter…
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«C’ero io quel giorno di 50 anni fa». Il giorno di cui parla Lauro Azzolini è il 5 giugno 1975, quando alla Cascina Spiotta, nell’Alessandrino, «sono morte due persone che non dovevano morire, il padre di Bruno D’Alfonso e Mara (Cagol, ndr)». È il giorno che segnò il battesimo di fuoco delle Brigate Rosse, quando la vita di molti cambiò per sempre. È una ricostruzione nitida…
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Azzolini: “Alla Cascina Spiotta io c'ero. Non dimenticherò mai Mara Cagol che urlava di non sparare”
"Io c'ero quel giorno di 50 anni fa". È cominciata così in corte di assise ad Alessandria una dichiarazione spontanea di Lauro Azzolini, 82 anni, ex brigatista rosso imputato per i fatti della Cascina Spiotta del 1975. Azzolini ha detto che nella sparatoria "morirono due persone che non avrebbero dovuto morire", il carabiniere Giovanni D'Alfonso (per il quale risponde di omicidio) e la brigatista Mara Cagol
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