Israele e Iran, escalation di tensioni e minacce di guerra

- L'attacco missilistico dell'Iran contro Israele è stato definito "del tutto legittimo" dalla Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, durante il suo sermone per la preghiera del venerdì. Khamenei, con un fucile accanto, ha dichiarato che l'Iran colpirà nuovamente il regime israeliano se necessario. Questo attacco, il secondo dell'anno dopo quello di aprile, ha visto l'impiego di circa 450 vettori, tra cui droni, missili da crociera, missili balistici e ipersonici. Teheran ha giustificato l'operazione come una punizione per l'omicidio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, e del leader di Hezbollah, ucciso durante i raid israeliani in Libano.

La risposta di Israele non si è fatta attendere. Lo Stato ebraico, tentato di bombardare i siti nucleari iraniani, si trova di fronte a una scelta cruciale: un attacco potrebbe scatenare una guerra totale. Farhad Khosrokhavar, professore emerito all'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, ha sottolineato che, se Israele decidesse di colpire, l'Iran non si limiterebbe a lanciare 200 missili contro Tel Aviv, ma ne scaglierebbe 2000. Questa prospettiva tiene con il fiato sospeso i governi di tutto il mondo, preoccupati per le possibili conseguenze di un conflitto su larga scala.

Nel frattempo, le Guardie della Rivoluzione iraniane hanno minacciato di colpire le raffinerie e i giacimenti di gas israeliani se lo Stato ebraico dovesse attaccare l'Iran. Questa minaccia è stata riportata dal Teheran Times, che ha citato direttamente i pasdaran. La situazione è ulteriormente complicata dalle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il quale ha affermato che Washington sta discutendo con il governo di Gerusalemme la possibilità di raid israeliani sugli impianti petroliferi iraniani in risposta all'attacco missilistico di Teheran.

La tensione tra i due paesi è palpabile e la possibilità di un'escalation militare è sempre più concreta. Israele, che ha già subito un massiccio attacco il 1° ottobre, deve ora decidere come rispondere. La chiave del futuro del Medio Oriente potrebbe risiedere proprio nella reazione dello Stato ebraico a questa nuova provocazione iraniana.

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