Arruolare nell'esercito fra i 30 e i 40 mila militari in più. Aumentare di oltre un terzo la capacità difensiva italiana e arrivare alla soglia di circa 135 mila soldati, ordinari e non riservisti. Un intervento da operare in un arco temporale tra i cinque e gli otto anni. E' quanto prevederebbe il piano di sicurezza nazionale a cui sta lavorando lo Stato Maggiore della Difesa su indicazione del ministro Guido Crosetto
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Un “piano di sicurezza nazionale”, da sottoporre necessariamente al voto del Parlamento e al quale sta lavorando lo Stato Maggiore su input del ministro della Difesa, Guido Crosetto. A rivelare quella che potrebbe essere la mossa del Governo nel mutato scenario internazionale è un articolo de La Repubblica. Lorenzo De Cicco scrive di "un modello che prevede l’aumento di 30-40.000 militari. Ordinari, non riservisti.
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C'è un piano italiano per la difesa che il governo Meloni sta mettendo a punto. Dopo l'accoglimento da parte dei leader europei, durante l'ultimo Consiglio straordinario, al piano ReArm Europe di Ursula von der Leyen, anche l'Italia sta ragionando sulla possibilità di rafforzare la sua capacità militare. Mentre infatti la premier è alle prese con le spaccature nella sua maggioranza proprio sul piano da 800 miliardi proposto da vin der Leyen, secondo quanto risulta a…
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In Ucraina sotto l'egida dell'Onu. O almeno con una «coalizione di volenterosi» che sia ben più ampia del modello europeo immaginato da Parigi. La strategia dell'Italia che spera ancora nel sostegno Usa Serviranno anni perché sul piano militare l’Italia riesca a recuperare i ritardi con gli altri Paesi alleati. Il lavoro dello Stato Maggiore della…
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Il proliferare delle aree di crisi e lo scenario di un’Europa che, a seguito della strategia di Trump, sarà presumibilmente chiamata a fare di più per la sua sicurezza e al contempo mettere mano al portafoglio, ha fatto sì che dalle prime linee delle Forze armate siano giunte e giungano un messaggio chiaro: “È necessario rafforzare e potenziare la squadra”. L’ultimo, in ordine di tempo, a lanciare l’allarme è stato l’ammiraglio Enrico Credentino…
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Le risorse a disposizione della Marina militare sono sufficienti "ma per un periodo limitato. Questo sforzo può durare per tre-quattro anni, non oltre. Le marine francesi e britannica, simili a noi come numero di navi, hanno 10mila persone in più. Noi siamo fermi a 30mila e questo ha un
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"Stiamo già lavorando ai progetti navali della generazione successiva: potrebbero essere dotati di propulsori nucleari, grazie alla tecnologia dei nuovi reattori, sia per i caccia che per i sottomarini”. Lo ha rivelato l'ammiraglio Enrico Credendino, capo di Stato Maggiore della Marina Militare, intervistato oggi da Repubblica. L'ufficiale ha fatto il punto dell'impegno della forza armata in questi anni di tensioni internazionali, che ha visto…
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Gli inseguimenti dei sottomarini russi, le battaglie contro i droni degli Houti per proteggere il traffico mercantile, la lunga campagna della portaerei Cavour nell’Indo-Pacifico. E il progetto per una rete di sorveglianza sottomarina che difenda i fondali italiani. Il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, l’ammiraglio Enrico Credendino, fa il bilancio di tre anni decisamente straordinari…
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