Un fronte unificato contro l'autonomia differenziata

Un fronte unificato, composto da sindacati, opposizioni e associazioni, si è formato per contrastare l'autonomia differenziata. Questa coalizione ha l'obiettivo di culminare nell'abrogazione della legge attraverso un referendum.

Il fronte contrario all'autonomia differenziata ha tenuto la sua seconda riunione, durante la quale sono stati risolti alcuni nodi operativi riguardanti i quesiti referendari e la campagna per la raccolta firme. È stato concordato che sarà presentato un solo quesito abrogativo totale della legge Calderoli, senza un secondo quesito che eliminasse solo gli articoli puramente procedurali. Inoltre, è stata decisa l'avviamento della raccolta firme digitale.

Sindacati come Cgil e Uil, partiti dell'opposizione e diverse associazioni come Anpi, Arci e Acli, hanno convenuto sulla necessità di questa iniziativa. Queste organizzazioni si sono riunite per affrontare gli adempimenti necessari per depositare in Corte di Cassazione il quesito abrogativo della legge Calderoli e avviare quanto prima la campagna referendaria.

Per arrivare a un referendum, è necessario raccogliere 500mila firme entro il 30 settembre. Questa sfida è resa ancora più ardua dall'estate in mezzo, che potrebbe rallentare la raccolta. Nonostante ciò, le opposizioni sembrano determinate a unirsi e a superare questo ostacolo.

Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra ha espresso il suo sostegno alla causa su Facebook, affermando che una firma fermerà la follia dello SpaccaItalia. Ha promesso che lui e i suoi colleghi lavoreranno senza sosta nelle prossime settimane per raccogliere le firme necessarie e raggiungere l'obiettivo di 500mila firme entro il prossimo 30 settembre. Secondo Fratoianni, il referendum è attualmente l'unico e più immediato strumento per bloccare le follie secessioniste di Lega e Fratelli di mezza Italia.

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