Gli Stati Uniti avvertono Israele: potrebbe non essere possibile difendere Tel Aviv in caso di guerra con Hezbollah

Nel caso di una guerra totale tra Israele e Hezbollah, gli Stati Uniti potrebbero non essere in grado di aiutare Tel Aviv a difendersi dalla reazione del gruppo libanese. Questo avvertimento proviene direttamente da Charles Brown, il capo degli stati maggiori riuniti Usa. Brown ha spiegato come gli Stati Uniti continuino a consigliare al governo israeliano di evitare di aprire un fronte contro il sud del Libano.

Da un lato, le operazioni a Rafah sono vicine alla conclusione; dall’altro, il fronte nord con Hezbollah continua a surriscaldarsi dopo l’annuncio di Benjamin Netanyahu secondo cui “parte delle forze attive nel sud della Striscia”, presto “verranno spostate al confine” con il Libano. Tutto lascia pensare che la guerra fin qui confinata a Gaza e dintorni, presto possa allargarsi.

Gli Stati Uniti di Joe Biden stanno cercando da settimane di disinnescare questo scenario, ottenendo pochi risultati. La situazione preoccupa non poco Washington. Charles Brown, capo degli Stati Maggiori Riuniti USA, ha affermato, in quello che appare come un ultimo tentativo per evitare il disastro.

Sembra che il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sia determinato a essere l’opzione “imposta” sull’amministrazione Biden, che negli ultimi mesi ha cercato di indebolirlo, sia aprendo linee dirette con il suo rivale Gantz, sia esercitando pressioni interne ed esterne. Tuttavia, Netanyahu continua a dimostrare la sua abilità di camminare sul filo del rasoio.

Le dimissioni di Gantz dal governo di guerra israeliano il 10 giugno sono state un evento che avrebbe dovuto avviare un vero cambiamento nello scenario politico israeliano, indebolendo Netanyahu e riconoscendo il suo fallimento nella gestione della situazione attuale, specialmente con la fine del consiglio di guerra nella sua vecchia forma.

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