La storica separazione di Tim: un nuovo capitolo per le telecomunicazioni italiane

In un momento storico per le telecomunicazioni italiane, Tim ha venduto la sua rete di telecomunicazioni per 18,8 miliardi di euro. Questa mossa segna la fine di un'era e l'inizio di una nuova fase per l'azienda.

Dopo anni di trattative e decenni di studio, l'ex monopolista ha finalmente ceduto la sua infrastruttura a una holding costituita da Kkr, Abu Dhabi Investment Authority, Canada Pension Plan Investment Board, ministero dell’Economia ed F2i. Questa operazione è stata finalizzata nella serata del 1° luglio, presso lo studio milanese del notaio Carlo Marchetti.

L'obiettivo principale di questa vendita è ridurre il debito che ha a lungo limitato la capacità di investimento di Tim. Con questa mossa, l'azienda spera di liberare risorse per poter competere più efficacemente nel mercato.

A partire dal 1° luglio, oltre 20.000 lavoratori italiani di Tim avranno un nuovo datore di lavoro. FiberCop, la nuova proprietaria dell'intera infrastruttura di trasmissione telefonica dell'ex monopolista, accoglierà questi dipendenti.

Questa separazione rappresenta una svolta storica per Tim. Da monopolio della telefonia, l'azienda si trasforma in una società di servizi internet e di telefonia mobile. Con la firma a Milano, Tim si separa dall’intera rete, sia primaria sia secondaria, delle linee telefoniche e dei cavi di fibra ottica per la trasmissione dati del nostro Paese. Questo cambiamento segna l'inizio di un nuovo capitolo per l'azienda e per le telecomunicazioni italiane.

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