"Un super serial killer che aveva la cosiddetta 'coazione a ripetere'. Che tipo di seriar killer è stato Donato Bilancia? Il suo profilo risponde a tutte le caratteristiche delle diverse tipologie di serial killer comprendendo, tutte insieme, la categoria degli assassini seriali vendicativi, quella dei narcisisti, collezionisti e vendicativi". Ma erano i tempi in cui in Italia mancava l'idea che dietro una sequenza di crimini, tutti uguali, potesse esserci la mano di un serial killer.
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La lettera è l’ultima di una serie con cui Bilancia ha cercato, negli anni, un contatto con i famigliari di Parenti. Parole contenute nell’ultima lettera che Donato Bilancia, il serial killer che fra il 1997 e il 1998 terrorizzò il nord Italia con 17 omicidi, ha scritto dal carcere di Padova ai famigliari di Maurizio Parenti e Carla Scotto. Il cappellano del carcere che da dieci anni seguiva Bilancia, don Marco Pozza, ha scritto un lungo saluto sul suo sito.
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Ma Bilancia poi confesserà, il primo omicidio non si scorda mai. Con quel cognome lì, Bilancia, si portava appresso l'aspirazione a una giustizia livellatrice che lui aveva sempre vissuto a modo suo. La uccide, poi si masturba sul suo cadavere come squallido oltraggio. Donato Bilancia, 69 anni, lucano di Potenza, ha pagato con la vita il suo incontro con il virus, contratto nel carcere Due Palazzidi di Padova.
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Era soprannominato “il mostro dei treni” o “il serial killer delle prostitute”. Colpiva anche sui treni, apparentemente in maniera casuale: sceglieva le vittime affidandosi alle circostanze e le freddava senza pietà. Il serial killer Donato Bilancia (nella foto) è morto a 69 anni di Covid. Nel giro di sei mesi, alla fine degli anni Novanta, Bilancia aveva terrorizzato l’Italia con i suoi omicidi.
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Nato a Potenza nel 1951, Bilancia si era trasferito in Piemonte con la famiglia, anche se i rapporti con i genitori non erano mai stati idilliaci. Dopo aver ucciso diverse prostitute, il serial killer potentino iniziò a colpire anche sui treni, scegliendo a caso le sue vittime. Bilancia stava scontando ben 13 ergastoli con l’accusa di essere l’autore di almeno 17 delitti commessi tra Piemonte e Liguria tra il 1997 e il 1998. Nello scorso mese di ottobre la Cassazione…
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Nel suo passato, però, spunta spesso Capaccio Paestum: la sua famiglia, infatti, possedeva una villetta alla Laura acquistata per trascorrere le vacanze al mare e dove si trasferì stabilmente, nel 1980, quando il terremoto rase al suolo la loro abitazione in Basilicata. Un uomo nato con il vizio della scommessa, pronto a puntare denaro per qualsiasi motivo, anche banale: proprio il gioco d’azzardo fu una delle maledizioni di Bilancia, il quale, vittima di una truffa di amici fidati…
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Il Covid ha ucciso Donato Bilancia, il killer delle prostitute che nel carcere di Padova stava scontando 13 ergastoli. Bilancia aveva portato la sua mente criminale anche in provincia di Alessandria, dove nel 1998 uccise a sangue freddo due metronotte.
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in foto: L’intervista di Paolo Bonolis a Donato Bilancia. Quella notte lei ebbe salva la vita, la polizia ebbe un identikit. in foto: Due vittime del serial killer. Sentiva il bisogno di spiegare, di raccontarsi. Intelligente sopra la media, con un QI di 120, eppure disorganizzato, Donato Bilancia non è mai stato codificato con la griglia dei profiler. Donato Bilancia non ha mai negato gli omicidi, anzi, ha confessato anche quello di Giorgio Centanaro, passato per…
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Soprannominato il «mostro dei treni», doveva scontare 13 ergastoli per 17 omicidi. Condannato a 13 ergastoli per 17 omicidi e a 16 anni per un tentato omicidio - Ansa /CorriereTv. Il serial killer Donato Bilancia è morto per Covid al carcere Due Palazzi di Padova. Sconta i primi anni al carcere Marassi di Genova e poi viene trasferito a Padova. Nel marzo del 1998 uccide in quattro occasioni diverse altrettante prostitute.
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’ morto dopo 22 anni di reclusione Donato Bilancia, il più efferato serial killer della storia criminale italiana. Donato Bilancia viene arrestato il 6 maggio 1998, appena uscito da casa sua in via Leonardo Montaldo a Marassi. Il 16 ottobre 1997 il primo delitto: Bilancia uccide a Genova Giorgio Centanaro nella sua casa, soffocandolo con del nastro adesivo. Il 20 marzo uccide a Ventimiglia il cambia valute Enzo Gorni.
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Bilancia era risultato positivo al Covid19 quindici giorni fa, i sintomi si sono manifestati quasi subito, immediato quindi il trasferimento nel reparto di Pneumologia dell’ospedale di Padova, dove pare si sia lasciato andare, rifiutando le cure. Bilancia è l’unico detenuto che è stato trasportato in ospedale tra quelli contagiati all’interno del Due Palazzi. Vittima del Covid in carcere A ucciderlo è stato il coronavirus, che lo ha colpito nel carcere Due Palazzi di…
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Questo il profilo dell'omicida, tracciato all'Adnkronos dal criminologo Donato Lavorino che sul mostro della Liguria ha anche scritto il libro 'Nella mente del serial killer'. Donato Bilancia venne arrestato il 6 maggio 1998 dai carabinieri all'uscita dell'ospedale San Martino di Genova, senza che opponesse resistenza. «Poteva essere catturato molti mesi prima, le indagini furono frammentate e non capirono che il serial killer era solo uno.
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Era lo sfogo stagionale di un fallito di mezza età, che meritava solo di essere dimenticato. Fu invece nell’abitazione poco distante, all’estremità di piazza Cavour, che Donato Bilancia uccise i coniugi Maurizio Parenti e Carla Scotto. Ancora nei primi anni del nuovo secolo, passeggiando in quel sestiere, qualcuno sosteneva di avvertire un presentimento inquietante. «Lei sta dicendo che ha ucciso quelle persone solo perché era arrabbiato con il mondo?» gli chiese Enrico Zucca, il magistrato che riuscì a…
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Al già lungo elenco di ‘vittime illustri’ del Covid quest’oggi si è aggiunto un ulteriore nome, quello di Donato Bilancia, spirato all’età di 69 anni nel carcere Due Palazzi di Padova, dove stava scontando una condanna per il cumulo di ben 13 ergastoli. Furono molto meno ‘fortunati’ due metronotte che, rei di aver interrotto la prestazione sessuale, vennero freddati con dei colpi di pistola alla testa.
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Una persona che, almeno davanti ai miei occhi, non ha mai avuto un pentimento". Fasi processuali che non hanno mai visto la presenza di Bilancia che preferiva non incontrare i parenti delle sue vittime. Ilaria Cavo oggi è assessore in Regione Liguria ma nel 1998 era direttrice di Primocanale e seguì passo passo il processo Donato Bilancia. Tra il 1997 e il 1998 furono 17 gli omicidi commessi tra Liguria e Piemonte (LEGGI LA STORIA DI DONATO BILANCIA) .
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Bilancia scontò i primi anni di prigione al carcere di Marassi a Genova, per poi essere trasferito a Padova negli ultimi anni. Venne arrestato nel 1998, a tradirlo fu l’auto usata per alcuni suoi spostamenti. I delitti attribuiti a Bilancia sono avvenuti tra il 1997 e il 1998 tra la Liguria e il Piemonte. Era soprannominato «il mostro dei treni» o «il serial killer delle prostitute». Donato Bilancia, serial killer condannato a 13 ergastoli per 17 omicidi e a 16…
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I processi di Donato Bilancia. Il killer dei treni non si è mai presentato a processo, dichiarando di voler preservare la sua privacy. Chi era Donato Bilancia. Donato Bilancia era nato a Potenza il 10 luglio 1951 ed era stato identificato come il colpevole di diversi omicidi avvenuti tra il 1997 e il 1998. Questi omicidi gli valsero il soprannome di Killer delle prostitute, ma questo non era stato l’unico ad essergli affibbiato.
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Morto il killer dei treni. Doveva scontare 13 ergastoli il killer delle prostitute, deceduto a causa del coronavirus, nel carcere Due Palazzi di Padova. E’ deceduto nel carcere Due Palazzi di Padova. Le sue vittime erano casuali, dal metronotte alle prostitute uccise dopo un rapporto sessuale. Fu arrestato il 6 maggio 1998 e due anni dopo è stato condannato a tredici ergastoli. Il coronavirus ha colpito in carcere Donato Bilancia, l’assassino delle prostitute, all’età di 69…
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