Tensione crescente tra Nato, Pechino e Mosca

La tensione tra la Nato, Pechino e Mosca è in aumento. Il vertice di Washington ha visto la Nato lanciare un duro avvertimento alla Russia di Vladimir Putin, sottolineando un salto di qualità nel sostegno all'Ucraina aggredita.

L'Alleanza si è impegnata a fornire un pacchetto di aiuti di 40 miliardi di dollari all'Ucraina. Il presidente americano Joe Biden ha promesso un ulteriore finanziamento di 225 milioni di dollari per rifornire Volodymyr Zelensky di armi e munizioni, tra cui una batteria antiaerea Patriot, missili Stinger e proiettili per artiglieria ad alta mobilità come l'Himars.

Il vertice Nato di Washington si è concluso con uno scontro aperto con la Cina. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha definito la Nato un "residuo della guerra fredda", le cui "ansie di sicurezza" mettono "in serio pericolo il mondo". Ha inoltre bollato come "calunnie" l'accusa di essere una "decisiva facilitatrice" della guerra della Russia in Ucraina.

La Nato ha risposto affermando che il percorso dell'Ucraina verso l'ingresso nell'Alleanza è "irreversibile" e "il suo futuro è nella Nato". Ha inoltre chiesto alla Cina di smettere di aiutare l'industria bellica russa. Questa posizione è stata ribadita anche da una dichiarazione ad hoc degli Usa e degli alleati dell'Indopacifico.

Pechino ha risposto con ira alle accuse della Nato, sostenendo che l'Alleanza sta cercando di portare il caos in Asia. Il documento finale del summit di Washington dell’Alleanza atlantica contiene una lunga serie di accuse alla Cina, definita come già nel 2022 e nel 2023 una “sfida sistemica alla sicurezza”. Ma stavolta c’è maggiore enfasi, con un ampio ventaglio di preoccupazioni espresse sulle capacità spaziali, il rafforzamento dell’arsenale nucleare e “le campagne di disinformazione”.

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