Odette Giuffrida e la controversia olimpica del judo

Odette Giuffrida, judoka italiana, ha espresso la sua delusione per le due sconfitte subite nella semifinale e nella finale per il bronzo contro la brasiliana Pimenta alle Olimpiadi di Parigi 2024. "Non so bene quello che sto provando, anche a costo di sembrare un po' arrogante non credo di meritarmi tutto questo in questi due match", ha dichiarato.

Giuffrida è stata sconfitta in semifinale dopo oltre 6 minuti di incontro. La finale è stata raggiunta dalla kosovara Krasniqi. Giuffrida è stata eliminata al golden score per tre gialli che valgono un fatale hansoku-make. Il terzo shido è stato beffardo, l'arbitro ha punito entrambe le judoka, ponendo fine alla cavalcata per l'oro della romana, che ha poi sfidato Pimenta per il bronzo.

La situazione ha scatenato una serie di polemiche. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha espresso la sua indignazione: “E’ una cosa vergognosa”. Nonostante abbia poi ripreso un tono più istituzionale, non ha nascosto la sua rabbia e delusione per il trattamento ricevuto. Dopo il “caso Giuffrida”, con un arbitraggio definito dagli addetti ai lavori “quanto meno non all’altezza”, l’Italia si è sentita privata di un’altra medaglia, questa volta del metallo più pregiato con Filippo Macchi nel fioretto.

Questi eventi hanno avuto un impatto significativo sull'Italia. Tre giorni di Olimpiadi hanno rovesciato il paese. Due fiorettisti che esultano insieme, due giudici che vanno al Var e non ci capiscono niente, guardano scuotendo la testa, poi decidono come capita. Judoka scippati e pugili sconsolati, umiliati. Per anni i calciofili si sono sentiti ripetere: siete ossessionati dagli arbitri, non avete cultura sportiva, non capite il senso profondo del Var. E adesso, sembra che la storia si stia ripetendo, ma in un contesto diverso.

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