Il bug di Crowdstrike e l'impatto globale

Nel mondo attuale, intrinsecamente intrecciato con la tecnologia, la protezione informatica gioca un ruolo di vitale importanza. Tuttavia, un recente malfunzionamento che ha coinvolto Crowdstrike, un leader riconosciuto nella sicurezza informatica, ha evidenziato quanto sia fondamentale estendere le misure di protezione anche alla catena di approvvigionamento.

Un errore nel processo di validazione dell'aggiornamento ha condotto al caos. Crowdstrike ha pubblicato un resoconto che spiega cosa sia successo, nel dettaglio, quando è stato rilasciato l'aggiornamento difettoso che ha causato il blocco di 8,5 milioni di macchine Windows lo scorso venerdì. La società ha individuato la causa principale in un bug presente nel software di test che ha mancato di validare correttamente l'aggiornamento rivelatosi poi difettoso.

A pochi giorni dal blocco informatico di venerdì 19 luglio, le prime stime già prevedono danni economici miliardari. Il Microsoft down costerà al mondo 24 miliardi di dollari. La temutissima “schermata blu” ha reso inutilizzabili per ore e mandato in tilt i sistemi di ospedali, compagnie aeree, banche, media, piazza finanziarie.

C’è anche un gruppo di giovani polesani tra coloro che hanno dovuto fare i conti con i disagi provocati dal “bug” che, dallo scorso venerdì, ha letteralmente paralizzato gli aeroporti di tutto il mondo, causando la cancellazione di migliaia di voli, oltre a ritardi e posticipi. La comitiva, formata da ragazzi di Castelmassa, Castelnovo Bariano e Bergantino, era partita ad inizio luglio dall’aeroporto di Bergamo alla volta di Liverpool per poter frequentare un corso di approfondimento linguistico a Southport.

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