La virilità, i principi Wasp (bianchi, anglosassoni, protestanti), l’America prima di tutto, più altri luoghi comuni suprematisti hanno preso il sopravvento col Presidente Donald Trump che li vuole diffondere urbi et orbi, come se nascondendo foto e libri, giornali e pubblicazioni il problema della presenza nera o del gender si potesse risolvere. Il senso sembrerebbe essere quello del forgiare una società ancora più bianca e maschile…
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Approfondimenti:
Censura, restrizioni e discriminazioni: la crociata di Donald Trump contro la comunità Lgbtq+ continua. Ultima trovata della nuova amministrazione repubblicana è la censura di immagini che rimandano al tema dell’inclusione e della diversità. Il Dipartimento della Difesa, infatti, ha individuato e segnalato per procedere alla cancellazione, ben 26.000 immagini che, a suo dire, promuoverebbero questi temi.
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Donald Trump contro le “diversità”, titola l’agenzia ANSA un suo servizio da New York; l’inquilino della Casa Bianca contro sé stesso? Perché certamente della sua seconda presidenza tutto si può discutere, ma incontestabile che sia “diversa”. Naturalmente i “diversi” sono sempre gli altri. Il principe Talleyrand…
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Nel vasto programma delle prime settimane del suo mandato, il presidente americano Donald Trump ha dichiarato guerra anche alla cultura «woke» e ai progressi che erano stati fatti nell’amministrazione americana per quanto riguarda equità e inclusione. Il New York Times ha scoperto che da quando Trump si è insediato circolano nelle agenzie federali promemoria governativi che invitano a non usare più decine di parole ed espressioni diventate proibite.
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La sinistra woke è stata, ed è, perché mica sarà morta, un movimento fondato sul lamento, sulla vanità e sulla circonvenzione. Negli ultimi anni negli Usa le persone sono state costrette a subire le declinazioni di questo lamento dal punto di vista linguistico, giuridico e umano: le donne incinte sono persone incinte, i bambini sono piccole persone, i libri sono stati censurati, la biologia negat…
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La notizia che il Pentagono sta cancellando dai suoi archivi qualunque riferimento alla parola gay, comprese le immagini del bombardiere Enola Gay (il nome della madre del pilota) che sganciò la bomba su Hiroshima, possibile che sia vera? Non sarà una parodia beffarda, un falso messo in giro da chi vuole mettere in cattiva luce Trump e il suo codazzo? Io per esempio avevo preso per vero il famige…
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Enola Gay è un nome che ha fatto la storia. Fu battezzato così l’aereo che sganciò la prima bomba atomica sul Giappone nel 1945: e non per una sorta di Pride ante litteram ma perché così si chiamava la mamma del colonnello Paul Tibbets che pilotava l’aereo. Un mix dell’artificiale intelligenza dei computer e della naturale stupidità degli umani potrebbe cancellarne con un clic i riferimenti dai documenti del Pentagono: quel «Gay» è stato segnalato infatti con la spunta per la rimozione assieme a…
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Il Pentagono 'cancella' l'Enola Gay e altre migliaia di foto nella crociata di Donald Trump contro la diversità, l'equità e l'inclusione. Il Dipartimento della Difesa ha identificato e segnalato per la cancellazione 26.000 immagini che includono riferimenti all'inclusione, incluse quella dell'Enola Gay, l'aereo che sganciò la bomba atomica sul …
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La censura di Trump sull’aereo che lanciò l’atomica su Hiroshima: si chiama Gay Il Pentagono, in applicazione all'ordine esecutivo contro contenuti DEI, ha segnalato oltre 26 mila immagini militari Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – La censura cala sull’aereo che sganciò la bomba atomica su Hiroshima, ma solo perché ha un nome “troppo inclusivo”, ovvero Enola Gay. Il Pentagono cancella così dal suo archivio un’icona della Seconda guerra mondiale, insieme ad altre…
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La crociata di Donald Trump contro la diversità, l’equità e l’inclusione si traduce anche nell’eliminazione di interi pezzi di storia. Il Pentagono, come anticipato dalla CNN, ha segnalato come immagini da cancellare anche le foto di eroi di guerra, dell’aereo Enola Gay che sganciò la bomba atomica su Hiroshima e delle prime donne a superare l’addestramento nella fanteria dei marine.
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Donald Trump continua a far parlar di sè. Dopo la stretta sui programmi d'inclusione americani, infatti, l'amministrazione guidata dal tycoon è ora passata alla sistematica rimozione di contenuti d'archivio considerati troppo vicini alle politiche Dei (diversity, equality, inclusion). È quanto scoperto dall'Associated Press che, spulciando tra gli archivi, si è accorta della strana mancanza di Enola Gay, cioè del…
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Una foto dell'Enola Gay, il bombardiere che sganciò la prima bomba atomica su Hiroshima, è finita nella lista nera del Pentagono di immagini da censurare perchè alludono a politiche Dei (diversità, equità e inclusione) aborrite dal Segretario alla Difesa Pete Hegseth. Il B29 era stato battezzato in questo modo in omaggio a Enola Gay Tibbets, la madre del pilota dell'aereo, il colonnello Paul Tibbets, ma ai censori che lavorano sulle cancellazioni è apparsa…
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Una foto dell’Enola Gay, il bombardiere che sganciò la prima bomba atomica su Hiroshima, è finita nella lista nera del Pentagono delle immagini da censurare. La motivazione, secondo fonti interne, risiede nella presenza della parola “gay” nel nome dell’aereo, che ha portato i revisori a considerarla potenzialmente in contrasto con le direttive che eliminano le politiche Dei (diversità, equità…
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Nella crociata lanciata dal Pentagono contro l’inclusione e la diversità è finita anche una tragica icona della Seconda guerra mondiale. Il dipartimento della Difesa ha cancellato dal sito ufficiale l’immagine che celebrava il bombardiere B-29 Superfortress che il 6 agosto del ’45 sganciò sulla città giapponese di Hiroshima la prima bomba atomica della storia in una guerra. Non piaceva…
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La storia, si sa, la scrivono i vincitori. È un dato di fatto. Non stupisce che l'amministrazione Trump voglia lasciare un segno nel presente e nel futuro degli Stati Uniti d'America, modellando la società per renderla più bianca e più virile. E forse non stupisce neppure che voglia plasmare il passato. A partire dal Pentagono, grazie a una massiccia campagna di rimozione di fotografie e post che raccontano la diversità nelle…
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