L'esperienza di Maurizio Arrivabene alla Juventus: un racconto personale

Maurizio Arrivabene, ex amministratore delegato della Juventus e ex team principal della Scuderia, ha recentemente condiviso la sua esperienza alla Juventus in un'intervista esclusiva al Corriere della Sera.

Arrivabene ha ricordato il suo periodo alla Juventus, durante il quale era membro del consiglio di amministrazione senza deleghe. Ha sottolineato che durante quel periodo, a causa della pandemia di Covid-19, le riunioni si tenevano in videoconferenza.

Ha spiegato che la strategia della società era mirata ad una forte espansione, iniziata con l'acquisto di Cristiano Ronaldo. L'obiettivo era vincere la Champions League ed entrare in modo solido e duraturo tra le grandi squadre d'Europa. Tuttavia, l'arrivo della pandemia ha complicato le cose.

Arrivabene ha iniziato il suo lavoro da dirigente alla Juventus il primo luglio 2021, in un contesto piuttosto difficile a causa degli investimenti precedenti. Ha sottolineato che la pandemia aveva aggravato i problemi e che i costi dei contratti molto onerosi avevano creato una situazione piuttosto difficile.

Nonostante le difficoltà, Arrivabene ha scelto di non lamentarsi pubblicamente della situazione. Ha preferito lavorare in silenzio, rimboccandosi le maniche. Quell'anno, grazie ad alcune vendite e all'acquisto di soli due giocatori, Manuel Locatelli e Moise Kean, la Juventus ha fatto un mercato più morigerato, subendo anche delle critiche.

La sua esperienza alla Juventus si è conclusa con le dimissioni dell'intero consiglio di amministrazione a seguito del coinvolgimento nell'indagine Prisma. Nonostante le difficoltà incontrate, Arrivabene ha mantenuto un atteggiamento positivo, sottolineando l'importanza del lavoro svolto durante il suo periodo alla Juventus.

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