Meloni si congratula ma il patriottismo del Colle non è il suo

Meloni si congratula ma il patriottismo del Colle non è il suo
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Il Dubbio INTERNO

Giorgia la premier sceglie di fare la finta tonta: non sarà una gran figura ma a volte è la via d'uscita migliore. Alza il telefono, chiama il Capo dello Stato, lo ringrazia, gli fa gli auguri, esprime l'apprezzamento suo personale e dell'intero governo per il messaggio di fine anno e in particolare per «il richiamo del presidente al valore fondamentale del patriottismo». Quel richiamo c'era ed è stato uno dei più insistiti nel discorso pronunciato da Mattarella, in piedi, nell'arco di 15 minuti. (Il Dubbio)

La notizia riportata su altri giornali

Viviamo momenti difficili con le lacerazioni della guerra che ci impongono di rinsaldare i rapporti, di non perderci nelle guerriglie politicanti, di affrontare i problemi che ci sono - vengono elencati tutti perché nessuno si senta dimenticato - ma che possiamo risolvere un passo alla volta grazie ai risultati che abbiamo già raggiunto e alla fiducia che ci deve sostenere sempre. (ilmattino.it)

Ci ho pensato non poco per decidere cosa scrivere in quello che sarà il mio ultimo articolo composto nel 2024: un sunto di cosa è successo sui mercati finanziari nell'anno appena terminato? Un Outlook Investimenti per il 2025? Decisamente no. (Famiglia Cristiana)

Perché «la speranza», avverte Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno, «siamo noi». Si apre con l’auspicio della pace, che «mai come adesso grida la sua urgenza». (ilmessaggero.it)

Liste d'attesa e cure: la sanità «tradita» e l'appello di Mattarella

Senza proclami, quasi sottovoce, Sergio Mattarella ha pronunciato nel messaggio di capodanno uno dei discorsi politicamente più forti da molti anni. Ha ricordato la Liberazione che abbiamo alle spalle, quella arrivata all’ottantesimo anniversario, con il suo frutto, la Costituzione. (il manifesto)

Il pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini». Era la missione che lo vincolava fin da subito a occuparsi dei problemi concreti e a premere affinché siano affrontati e risolti. (Corriere della Sera)

Alzi la mano il governo che non abbia dovuto vedersela col taglio delle liste di attesa, spina nel cuore di ogni sistema universalistico. Quello guidato da Giorgia Meloni ha risposto all’emergenza con la riforma del 7 giugno 2024. (Corriere Roma)