Renzi: «Parole disgustose. Alla influencer servono distrazioni di massa».

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Matteo Renzi INTERNO

Intervista di Matteo Renzi per «Il Corriere della Sera» del 21-03-2025 di Maria Teresa Meli Matteo Renzi, lei da premier portò Merkel e Hollande sulla tomba di Spinelli, che impressione le hanno fatto le parole di Giorgia Meloni? «Disgusto. Utilizza il dramma di prigionieri del fascismo che sognavano un mondo di pace e giustizia per regolare i conti con le opposizioni. Quando Berlusconi, Prodi e nel mio piccolo anche io andavamo in Aula prima del Consiglio europeo cercavamo una posizione unitaria perché rappresentiamo l'Italia. (Matteo Renzi)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Si può ovviamente pensare il contrario, che sia il testo di Spinelli, Rossi e Colorni il più attuale e visionario, ma nessuna lesa maestà che giustifichi le reazioni scomposte della sinistra. Tra il Manifesto di Ventotene e il Discorso di Bruges di Margaret Thatcher (20 settembre 1988, quasi quarant’anni fa) non dovrebbe esserci alcun dubbio su quale dei due sia invecchiato meglio, prevedendo i mali della costruzione europea. (Nicola Porro)

Peccato, però, che la coalizione evocata dal leader verde sia già archiviata. «Contro la destra serve la coalizione di Ventotene»: non ha dubbi, Angelo Bonelli, che tuttavia oggi, causa impegni famigliari, non sarà nell’isola tirrenica per partecipare all’iniziativa promossa dal deputato dem Roberto Morassut e dal segretario regionale del Pd del Lazio Daniele Leodori. (Corriere della Sera)

Un «feticcio della sinistra sbriciolato» da Giorgia Meloni. Insomma un modello «illiberale» che inneggia «alla dittatura socialista», a cui FdI oppone «una diversa visione». (la Repubblica)

Bruxelles, 20 mar. – L’Ue sostiene l’Ucraina e gli “sforzi” di Donald Trump per una soluzione del conflitto; va nella “giusta direzione” su competitività e migranti; deve essere prudente sui contro-dazi nei confronti degli Usa. (Agenzia askanews)

Bruxelles – La sala che l’Europa ha dedicato ad Altiero Spinelli dista novecento metri dal punto esatto in cui Giorgia Meloni torna ad attaccare il padre fondatore dell’Unione. La premier si presenta sotto il lanternone del Consiglio europeo e sa bene che le chiederanno di quell’attacco al Manifesto di Ventotene pronunciato il giorno prima nell’aula di Montecitorio. (la Repubblica)

Ha detto la verità, Giorgia Meloni, sostenendo che l’Europa del manifesto di Ventotene “non è la sua”: perché certamente l’idea di Europa che le appartiene non è la nostra, quella degli italiani che si riconoscono nell’impegno a costruire l’Unione come reazione e difesa rispetto agli orrori della seconda guerra mondiale, e come rifiuto esplicito dei totalitarismi, dopo l’esperienza tragica del fa… (la Repubblica)