Turchia, scontri a Istanbul al corteo per l’arresto del sindaco: “Siamo 300mila”
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La Turchia scende di nuovo in piazza, in quella che è stata ribattezzata come la “notte della democrazia”, con migliaia di persone che hanno manifestato contro l’arresto del sindaco di Istanbul. La protesta ha coinvolto diversi centri, con 300mila persone nella città sul Bosforo dove sono scoppiati scontri con gli agenti antisommossa che hanno sparato proiettili di gomma e spray urticanti. Mentre a Smirne i manifestanti si sono scontrati con i getti degli idranti delle forze di sicurezza. (Il Fatto Quotidiano)
Su altri media
Imamoglu è stato interrogato ieri. L’ufficio del governatore di Istanbul ha intanto esteso e inasprito ieri il divieto di assembramenti in città a causa delle proteste in corso contro la detenzione del sindaco. (il Fatto Nisseno)
Ekrem Imamoglu non è più sindaco di Istanbul. Oltre a Imamoglu è stato temporaneamente sospeso dall'incarico anche Murat Calik, sindaco di Beylikduzu, un'altra municipalità di Istanbul, detenuto nell'ambito della stessa inchiesta. (Today.it)
Un crollo democratico, questo, che potrebbe essere anche finanziario. Doppio è il sapore della domenica di proteste e di caos in Turchia dopo le primarie del Chp e l'ennesima manifestazione di chi proprio non vuole adeguarsi all'eliminazione per via giudiziaria degli avversari politici, accanto a dati inquietanti sulla lira turca e l'allarme rosso suonato nelle banche del paese. (il Giornale)
Resta in carcere Ekrem Imamoglu. Oltre 320 persone arrestate durante le proteste nel Paese (LAPRESSE)
Dopo la convalida del fermo, avvenuto nei giorni scorsi con l'accusa di corruzione, il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu si sfoga in questo modo: "Un'esecuzione senza processo". Il ministero dell'Interno, nel frattempo, ha confermato la sua sospensione dall'incarico. (il Giornale)
Le autorità hanno bloccato numerosi account social e incarcerate oltre mille persone, tra cui politici, giornalisti, sindaci, artisti e sindacalisti. A seguito dell’arresto del sindaco di Istambul, Ekrem İmamoğlu, centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza per dire no a questo attacco alla democrazia e ai diritti di cittadinanza. (FLC CGIL)