Siria: possibile genocidio e rinascita del terrorismo
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(di Giuseppe Morabito ) Dopo la caduta del regime siriano di Assad, l'emergere di una nuova “costellazione” di potere, nel territorio in passato riconosciuto come Siria, non solo rischia di diffondersi in tutta la regione, ma anche di causare una possibile presa di controllo regionale da parte della Turchia governata da Erdogan (a suo tempo definito quale un dittatore dall’ex presidente del consiglio italiano Draghi). (Difesa Online)
Su altre testate
Con la fuga di Bashar al-Assad, si reitera lo sbaglio fatto con Saddam Hussein e Muhammar Gheddafi: esultare per il dittatore caduto. Purtroppo non si può misurare il mondo con un metro ormai inservibile. (Panorama)
Dopo la conquista di Damasco da parte dei ribelli islamisti dell’Hts e la fuga di Bashar al-Assad a Mosca, ecco come cerca di rinascere un paese dilaniato da conflitti interni e crisi economica profonda (Il Sole 24 ORE)
Scelte decisive per evitare il caos attendono nelle prossime ore la nuova Siria. Intanto sono giunti altri segnali importanti. Per carpirne la portata occorre tenere a mente alcune dinamiche interne al mondo a cui la Siria appartiene: il soggetto politico da cui partire è la Fratellanza Musulmana, l’espressione leader di quello che noi chiamiamo «Islam politico», un tipo di visione che col passare del tempo è diventata sempre più rigida e avversa ai regimi, da quelli militari come Egitto e Siria, ai loro nemici del Golfo, come l’Arabia Saudita, tutti repressivi. (SettimanaNews)
Quello però non è un giorno come un altro e ben prima dell'alba i vicini della residenza presidenziale balzano giù dal letto spaventati da un insolito baccano. Qui, in una villa modernista di quattro piani circondata dalle palme e arroccata su una collinetta, viveva con la moglie Asma e i loro tre figli l’ex dittatore Bashar al-Assad. (il Giornale)
Il rovesciamento del regime innesca in primo luogo un ulteriore profondo cambiamento nella geografia politica del Medio Oriente: piegati Hamas e Hezbollah, la caduta del regime siriano segna l'ulteriore disfacimento di quel fronte islamico radicale che per decenni ha rappresentato un costante fattore di destabilizzazione del Medio Oriente. (L'HuffPost)
Il regime del partito Baath e di Assad in Siria sembra essere finalmente finito dopo cinquantaquattro anni, ma non certo grazie ad una rivoluzione popolare. L’uscita di scena di Assad e la smobilitazione dell’esercito ‘regolare’ siriano è avvenuta infatti in modo evidentemente concordato tra le principali potenze mondiali. (piacenzasera.it)