Addio a Cudicini, Gravina: «Un'intera generazione grazie a lui ha sognato di fare il portiere»
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«Con l’addio a Fabio Cudicini perdiamo un altro straordinario protagonista del nostro calcio», il ricordo di Gabriele Gravina, presidente della Figc. E ancora: «Con la sua classe innata si è guadagnato l’affetto e l’ammirazione di tifosi e avversari, conquistando trofei e diventando leggenda. Grazie a lui un’intera generazione di italiani ha sognato di fare il portiere», ha concluso il numero uno della Federcalcio (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altri giornali
A due giorni dalla gioia per il trionfo in Supercoppa, il Milan dice addio a uno dei suoi giocatori più iconici: il portiere Fabio Cudicini. (L'Unione Sarda.it)
UDINESE SELVIK – All’inizio dovrebbe fare da spalla a Razvan Sava, ma in realtà tra i due estremi difensori ci sarà una staffetta su chi dei due sarà il titolare. UDINESE SELVIK – Per via dell’incognita relativa al rientro dell’infortunato Manduka Okoye, l’Udinese corre ai ripari per quanto riguarda il ruolo di portiere. (Europa Calcio)
In sua memoria verrà osservato un minuto di raccoglimento prima delle gare di tutte le competizioni in programma nel prossimo fine settimana (inclusi anticipi e posticipi)., Tra i migliori portieri della storia del calcio italiano, soprannominato per la sua agilità tra i pali 'Ragno Nero' come il collega russo Lev Yascin, ha vinto nel corso di una straordinaria carriera tutti i trofei nazionali e internazionali per squadre di club. (Sport Mediaset)
Fabio Cudicini, grande portiere italiano soprannominato “Il Ragno Nero”, si è spento Roma all’età di 89 anni. Nato a Trieste il 20 ottobre 1935, Cudicini ha scritto pagine memorabili della storia del calcio italiano, conquistando trofei prestigiosi e il cuore di generazioni di tifosi. (Friuli Oggi)
Arrivato nel 1958, dopo poco tempo tolse il posto di titolare a Luciano Tessari, che qualche anno dopo sarebbe stato il suo allenatore proprio al Milan. È famoso per essere stato il portiere dei successi del Milan di fine Anni 60, ma la squadra in cui ha giocato più di ogni altra è stata la Roma. (Il Romanista)
Riccardo Sogliano, quando sbarcò al Milan, aveva già ventinove anni: era il 1971. Era il punto di riferimento dello spogliatoio, ovviamente assieme a Rivera, e tutti lo stavano ad ascoltare come si ascolta un maestro. (La Gazzetta dello Sport)