Cecilia Sala, trattativa delicata con l'Iran: incognita sui tempi di rilascio
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Per Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata in Iran, è incognita sui tempi di rilascio mentre ancora sono sconosciute le accuse per le quali la cronista si trova in isolamento nel carcere di Evin da oltre 10 giorni. A dirlo è stato ieri sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite a Zona Bianca. Sul caso intanto intervengono anche gli Stati Uniti, con il dipartimento di Stato Usa che ha paralato di "arresto ingiustificato", chiedendo che Sala "venga subito liberata". (Adnkronos)
Su altre fonti
Oggi l’avvocato messo a disposizione della giornalista dalla nostra ambasciata dovrebbe riuscire a ottenere un documento con i capi d’imputazione spiccati dalla repubblica islamica. Così si augurano fonti a conoscenza … (la Repubblica)
Si trova lì la sede dell’ambasciata in Italia della Repubblica islamica dell’Iran, ed è – appunto – lì che vive e opera la rappresentanza diplomatica del regime dittatoriale teocratico che, oltre a opprimere il proprio popolo, oltre ad avvelenare il Medio Oriente (con lo zelante contributo di Hamas, Hezbollah, Houthi), oltre a segregare le donne, oltre a perseguitare gli oppositori e i dissidenti, oltre a rovinare la vita alle minoranze sessuali, da una decina di giorni – come ultimo dei suoi atti di prepotenza e arbitrio – tiene sequestrata la nostra concittadina Cecilia Sala. (Liberoquotidiano.it)
“L’Iran ha fatto ricorso a questa strategia sempre più spesso negli ultimi … (Il Fatto Quotidiano)
Qual è la ragione di tanta familiarità con una giovane donna che vive in un altro Paese e parla una lingua diversa? Tu parli però anche un idioma che trascende i limiti imposti alle nostre vite dalla realtà. (La Stampa)
Questi i principali temi presenti sui quotidiani, oggi in edicola Il caso della reporter italiana, Cecilia Sala, ancora detenuta in Iran. (Sky Tg24 )
Un’imputazione affatto generica rispetto a quelle di spionaggio che il regime degli hayatollah si è peritato a muovere in diversi altri casi di arresto di stranieri ai sensi della cosiddetta "diplomazia degli ostaggi". (QUOTIDIANO NAZIONALE)