Carceri, Brunetta: “Indulto parziale per dare certezza alla pena e abbattere recidiva”

Carceri, Brunetta: “Indulto parziale per dare certezza alla pena e abbattere recidiva”
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Approfondimenti:
Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria INTERNO

(Adnkronos) – “Mi associo alla nobile esortazione del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, che ha esortato le forze politiche a ragionare sulla ipotesi di un indulto parziale”. Così il presidente del Cnel Renato Brunetta, in un intervento sul Sole 24 Ore. “In un carcere sovraffollato, luogo di isolamento, umiliazione, malattia e morte, la pena rischia di perdere la certezza dell’esempio, che è la vera fonte di legittimazione della potestà punitiva, per trasformarsi invece in certezza della recidiva – afferma – Lo Stato può punire perché, a differenza di chi si macchia di un reato, non cede all’irrazionalità, non pratica la vendetta, che invece è la leva del male, non punta all’isolamento e all’emarginazione degli individui, ma fa piuttosto comunità. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Questi atti di clemenza, spiega in un'intervista a Libero il Guardasigilli che ha accompagnato il Papa al carcere di Rebibbia, durante la cerimonia di apertura della Porta Santa, "sono plausibili come segno di forza e di magnanimità, ma se vengono interpretati come provvedimenti emergenziali svuota-carcere sono manifestazioni di debolezza", che mandano un segnale di "impunità" e di invito "alla commissione di nuovi reati". (la Repubblica)

Così, in un’intervista a Libero, il ministro della Giustizia Carlo Nordio. (La Nuova Sardegna)

Imagoeconomica (Avvenire)

Pier Ferdinando Casini: «Carceri, riforme, Consulta serve il metodo Giubileo»

E non passa giorno senza che l'ultimo arrivato lanci l'ennesimo appello affinché le cose finalmente cambino perché è “intollerabile”, “oltraggioso”, “insostenibile”, “barbaro” eccetera. La lamentazione sulle carceri è ormai diventata una pappa talmente tanto riscaldata che anche chi continua a propinarla la vive come un inevitabile automatismo da cui, per educazione, immagine o “empatia”, non può sfuggire, ma che a nulla serve. (L'HuffPost)

Marcello Bortolato, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze, alla cerimonia religiosa di ieri a Rebibbia hanno partecipato molti di coloro che hanno il potere di adeguare le carceri al dettato costituzionale, oltre che alla legge di Dio. (il manifesto)

Senatore Pier Ferdinando Casini, il Papa che per il Giubileo apre la porta di Rebibbia non è un segnale anche alla politica per dire: lavorate per risolvere la tragedia delle carceri e dei carcerati? «Questo grande gesto di Francesco mi ha fatto venire alla mente l'invocazione di Giovanni Paolo II, nell'aula di Montecitorio, quando chiese un atto di clemenza per i detenuti. (ilgazzettino.it)