Del Vecchio ha fatto spiare la fidanzata Serfaty perché «è innamorata di un altro». Il dossier sul fratello Claudio e le divisioni fra gli eredi

Del Vecchio ha fatto spiare la fidanzata Serfaty perché «è innamorata di un altro». Il dossier sul fratello Claudio e le divisioni fra gli eredi
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Corriere della Sera INTERNO

Gli oo7 di Equalize avrebbero ricevuto nel 2023 due professionisti che lavorano per Leonardo Maria Del Vecchio. Il quarto figlio del patron di EssilorLuxottica si sarebbe rivolto a loro per avere informazioni su Jessica Serfaty, la ragazza di cui è innamorato. Dall’incontro sarebbe nato un dossier che toccava anche i rapporti in famiglia. In particolare quelli con il fratello Claudio Del Vecchio. Ne sarebbe nato un falso «atto informatico pubblico» per «offuscare l’immagine» di Claudio. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

La Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Milano ha portato alla luce uno scenario inquietante: un network di spionaggio guidato dall'ex poliziotto Carmine Gallo, stretto collaboratore di Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera e proprietario della società investigativa Equalize. (Tiscali Notizie)

Che cosa si dice e che cosa non si dice su Arpe, Barilla, Dagospia, Dragoni, Erg, Paoletti, Pazzali, Pons, Rivolta, Santanché e non solo. Pillole di rassegna stampa "Dati rubati, il virus e gli infiltrati al lavoro nel ministero: «Abbiamo 4 anni e mezzo di vantaggio». (Start Magazine)

Altre migliaia di dati scaricati illegalmente da… Ora Milano, con Carmine Gallo, il superpoliziotto a coordinare un’agenzia di spionaggio e dossieraggio. (La Stampa)

Inchiesta hacker, i pm di Milano: “Spioni, democrazia a rischio”

Segreti e veleni. Notizie vere e schizzi di fango. Per condizionare una competizione elettorale o per colpire i rivali per un posto da dirigente. Il sistema di hackeraggio che ruotava intorno a Enrico Pazzali, il presidente di Fondazione Fiera Milano e dominus della società di investigazione Equilize di via Pattari, colpiva i suoi nemici. (La Repubblica)

I magistrati hanno rilevato che la banda di spie, che ha carpito una mole impressionante di informazioni da banche dati nazionali compresi file classificati, gode "di appoggi di alto livello, in vari ambienti, anche quello della criminalità mafiosa e quello dei servizi segreti, pure stranieri". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Nell’enorme archivio della banda degli spioni c’erano anche «dati classificati», top secret. Come un documento di 43 pagine riconducibile all’Aisi, il servizio segreto italiano interno «riservato» e risalente al 2008-2009 sulle «reti del Jihad globale». (La Stampa)