La democrazia americana è più forte di Trump (ed anche di Kamala)

La democrazia americana è più forte di Trump (ed anche di Kamala)
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Approfondimenti:
Il Faro online ESTERI

Il Monumento nazionale del Monte Rushmore (South Dakota). Da sinistra: i presidenti George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abramo Lincoln) – A prescindere da chi esca vincitore dalle urne dell’Election Day, c’è già una certezza: la democrazia americana sopravviverà. Ed anzi, sarà ancora più forte. Non ci sarà nessuna svolta autoritaria, nemmeno se a trionfare dovesse essere Donald Trump, con buona pace degli esperti di comunicazione della campagna di Kamala Harris (Il Faro online)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ed è con quel consenso che dovremmo fare i conti. Ripeto, anche se Trump dovesse perdere. Se vince o perde, rimarrà come un macigno sulle nostre democrazia il consenso che questo uomo ripugnante è riuscito a calamitare in tutti questi anni. (Valigia Blu)

La scelta americana. L’immagine che ha reso meglio lo spirito dei tempi era sull’Economist del 10 ottobre. (Corriere della Sera)

Leggi tutta la notizia Non si riesce mai a capire chi siano davvero gli americani. (Virgilio)

Democrazia americana: così sgangherata, così resistente (chi può dire altrettanto?)

Queste due parole sono in qualche modo un riassunto conciso ma accurato di ciò che penso e sento riguardo a queste elezioni—e di ciò che è in gioco in queste elezioni. La frase è il titolo di un libro che ho letto quando ero ventenne, “O America”, di Luigi Barzini (il libro che, by the way, dà il nome a questa rubrica su Atlantico Quotidiano). (Nicola Porro)

«Ovviamente l’organizzazione è apartitica, parlo del sentire delle singole persone», precisa. Federico Mento, direttore di Ashoka Italia, sintetizza così il clima che in queste ore si respira fra i colleghi dell’head quarter di Ashoka, in Virginia. (Vita)

In queste ore in cui si celebra il rito della moderna liberaldemocrazia nel Paese dov’è nata, vale la pena soffermarsi proprio su questo punto. A chi pensa che l’America sia sull’orlo del baratro, potenzialmente vicina a una svolta autoritaria, non si possono dare risposte certe: la storia è piena di sorprese, anche orribili. (Corriere della Sera)