Due visioni del tempo
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Di tutte le manifestazioni della frattura americana, ce n’è forse una che le rappresenta tutte, ed è quella che riguarda la visione del tempo. La maggioranza degli statunitensi che hanno votato per Trump ritengono che i giorni migliori dell’America siano nel passato (66%), chi ha votato per Harris pensa invece che quei giorni debbano ancora venire (60%). La vittoria dei Repubblicani rimarca così ancora una volta la forza della nostalgia: di una presunta epoca più sicura e prospera. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ne parlano anche altri media
Vivere il giorno in cui l’America ha scelto di nuovo Donald Trump come presidente è un vero incubo per noi della sinistra non woke, quella non allineata e non partitica. Sapere che per i prossimi anni lui e l’oligarca Elon Musk saranno al timone degli Usa è qualcosa che ci fa venire la nausea. (Il Fatto Quotidiano)
Non si riesce mai a capire chi siano davvero gli americani. Il groviglio di contraddizioni è troppo intricato. (Virgilio)
Nel suo comizio di chiusura della sua campagna elettorale, un comizio caratterizzato da diverse uscite razziste e allusioni violente, Donald Trump ha parlato anche dell’ex speaker della Camera Nancy Pelosi. (Fanpage.it)
Chi ha vinto nella corsa per la Casa Bianca ormai lo sappiamo. Non foss'altro per l'accanimento politico e antropologico che hanno messo nel combattere Trump e i trumpiani e per quel sovrappiù di spocchia e di cipiglio con il quale hanno squadrato con ostentato disgusto chiunque non facesse parte di quel bel mondo che, a conti fatti, è risultato un circolino. (il Giornale)
Questo appuntamento annuo si è tenuto come sempre, la prima domenica di novembre. Ogni quattro anni coincide con una nostra elezione presidenziale. (Corriere della Sera)
– A notte inoltrata l’unico dato certo sull’esito delle elezioni presidenziali statunitensi è l’incertezza. (QUOTIDIANO NAZIONALE)