Capodanno, a Torino il concerto sold out in piazza Castello saluta il 2024. Ma il divieto dei fuochi non funziona
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Botti e fuochi d'artificio erano vietati quest'anno in in tutte le principali città del Piemonte. Specie a Torino dove il regolamento di polizia urbana stabilisce che «è tassativamente vietato far esplodere botti o petardi di qualsiasi tipo: in tutti i luoghi, coperti o scoperti, pubblici o privati, in cui si svolgono manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico, di qualsiasi tipo; all'interno di asili, scuole, ospedali, case di cura, comunità varie, uffici pubblici e ricoveri di animali nonché entro un raggio di 200 metri da tali strutture; in tutte le vie, piazze ed aree pubbliche, ove transitano o siano presenti delle persone». (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altre testate
Il primo cittadino Guido Di Leone ha imposto su tutto il territorio comunale il divieto di accensione ed esplosione di fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e artifici simili fino alla mezzanotte di domani, giorno di Capodanno (ilmattino.it)
Capodanno si avvicina e con esso l'immancabile abitudine di festeggiare con botti e fuochi d'artificio. Animali domestici e selvatici possono subire gravi danni a causa dello spavento legato alle forti esplosioni. (Fanpage.it)
Quest’ultimi però possono spaventare i nostri amici animali, poiché sono improvvisi e molto rumorosi. Capodanno si avvicina e mentre noi pensiamo al menù del cenone, c’è chi è già pronto con i fuochi d’artificio. (MilanoToday.it)
Ecco quali e perché è meglio "fare la differenza" (il Giornale)
C’è un elemento in particolare su cui bisognerebbe prestare massima attenzione, coinvolge i bambini e l’incolumità dei loro occhi, e non riguarda solo l’utilizzo dei fuochi d’artificio più appariscenti. (Il Fatto Quotidiano)
Stop a bevande in vetro, spray al peperoncino e fuochi d'artificio in piazza del Plebiscito e sul lungomare di Napoli, niente botti a Venezia, a Prato, Firenze, Genova e Parma; accesso a numero chiuso in piazza Maggiore a Bologna per dire addio al 2024 e salutare il 2025. (Corriere della Sera)