Muti strega i senatori con Bizet e li bacchetta per i telefonini
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«È a forza di pensare ai fiori che i fiori crescono», recita un proverbio cinese che il direttore d'orchestra Riccardo Muti ha menzionato ieri, in coda al concerto di Natale nell'aula del Senato, sul podio dell'Orchestra Cherubini. Ed è questa, assieme all'Opera Academy, una serra specialissima creata da Muti vent'anni fa per coltivare i fiori italiani: ora più di mille musicisti, attivi in orchestre italiane e straniere. (il Giornale)
Ne parlano anche altre fonti
Bacchettata, in napoletano, del maestro Riccardo Muti ai senatori. (Corriere Roma)
“È uno strumento che di solito si usa per portare la calma quando il Senato è in ebollizione ma è un suono che nelle sue mani può diventare dolcissimo”, ha detto La Russa al maestro che scherzando ha replicato: “È d’oro?. (Il Fatto Quotidiano)
La voce tonante del maestro Riccardo Muti che interrompe il concerto di Natale in Senato non è solo un doveroso richiamo ai politici col telefonino acceso ma un meraviglioso omaggio a una parola italiana desueta, «stutare» come spegnere, che oggi magicamente risorge per qualche ora. (il Giornale)
– Di scene a Palazzo Madama se ne sono viste in abbondanza: momenti storici della vita del nostro Paese, bagarre, lacrime… alla lunga lista oggi si è aggiunto un altro episodio destinato a restare negli annali. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il dono di Ignazio La Russa Il maestro Riccardo Muti ha diretto l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini per la XXVII edizione del tradizionale Concerto di Natale al Senato, in presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. (Virgilio Notizie)
Riccardo Muti riprende i senatori durante il concerto di Natale al Senato. "Stutatelo ‘sto telefono". (L'HuffPost)