NAPOLI – NEW YORK: la clip in esclusiva del nuovo film di Salvatores
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NAPOLI – NEW YORK è il ritorno al cinema, ad uno dall'ultimo film, Il ritorno di Casanova, di uno dei maestri del cinema italiano, vincitore del premio Oscar nel 1992 con il capolavoro Mediterraneo: Gabriele Salvatores. Il regista ha scelto per il suo 21esimo film di raccontare una storia epica, di respiro internazionale: l'avventura di due bambini orfani, in una Napoli piegata dalla miseria dell'immediato dopoguerra, che decidono di raggiungere la sorella maggiore in America, la tanto agognata terra della libertà, imbarcandosi come clandestini su una nave diretta a New York. (DiLei)
La notizia riportata su altri media
Nel film le tristi e difficili vicende di due scugnizzi napoletani costretti dalla vita a tentare l'avventura americana. Un soggetto dal sapore neorealista, scritto nella seconda metà degli anni Quaranta da un Fellini non ancora regista, ma già inventore di molti altri soggetti con l'inseparabile amico Tullio Pinelli. (la Repubblica)
«I protagonisti usano un napoletano alla Eduardo, anche il tipo di recitazione richiama quelle commedie. (Corriere della Sera)
Il presidente azzurro, attualmente negli Stati Uniti, ha messo sul piatto una proposta importante: 5 milioni più bonus per il talento georgiano. Il fuoriclasse georgiano potrebbe diventare il giocatore più pagato della rosa azzurra insieme a Osimhen (Napolipiu.com)
Non me ne vogliano i milanesi, ma questo film non avrei potuto farlo se non con dei bambini napoletani». È uno state of mind. (leggo.it)
Un ‘trattamento-sceneggiatura’ di 80 pagine che il regista ha trasformato in ‘Napoli New York’, in sala dal 21 novembre con 01 Distribution. Nell’immediato dopoguerra, tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria, i piccoli Carmine (Antonio Guerra) e Celestina (Dea Lanzaro) tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. (Adnkronos)
“Un film che non pretende di fare la lezione, etica e storica, a nessuno. Mi è capitato di pensare alle pagine nel baule di casa Pinelli, la fantasia di due persone, lui e Fellini, che non erano state a NY, che guardavano all’America come a un sogno, e hanno attinto alla realtà dell’immigrazione per farne una favola di formazione con meccanismo di racconto. (cinematografo.it)