È in terapia intensiva la bimba intossicata dal monossido a Firenze: «Condizioni gravi ma stabili». Il padre e la madre si sarebbero sposati a breve
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La piccola è ricoverata all'ospedale Careggi dove si sta riprendendo dalle esalazioni Ha passato la notte in terapia iperbarica la bambina di sei anni unica sopravvissuta dalla famiglia che ieri è stata trovata morta nella propria casa di campagna a San Felice a Ema, zona residenziale di Firenze. La piccola è ricoverata all’ospedale Careggi dove si sta riprendendo dalle esalazioni di monossido di carbonio che l’hanno lasciata in condizioni critiche ma stabili danneggiando il sistema cardiaco. (Open)
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La bimba è stata prontamente rianimata dai soccorritori, per essere poi scortata all’ospedale pediatrico Meyer. Nel corso della notte è stata sottoposta a terapia iperbarica all'ospedale di Careggi. (LA NAZIONE)
Tre vite spezzate da un incidente tremendo e una quarta che lotta con tutte le sue forze al Meyer. (Firenze e Dintorni)
Ha destato profonda impressione anche a Poggio a Caiano la tragedia avvenuta ieri a San Felice a Ema, alle porte di Firenze, con una famiglia rimasta vittima del monossido di carbonio che ha ucciso il padre, la madre e un ragazzino di 11 anni, con la sorellina di 6 ricoverata in condizioni disperate al Meyer di Firenze. (notiziediprato.it)
Una tragedia che lascia senza parole, quella avvenuta ieri (19 dicembre) a San Felice a Ema, Firenze, in cui hanno perso la vita Matteo Racheli, la sua compagna Margarida Alcione e il figlio dell'uomo Elio, bambino di 11 anni. (leggo.it)
La tragedia di ieri a San Felice a Ema, dove a causa del monossido di carbonio all’interno della loro abitazione, sono morte tre persone, colpisce da vicino la comunità di Poggio a Caiano. E’ stato lo stesso comune mediceo, con un post sui propri social ad esprimere dolore e cordoglio per l’accaduto. (tvprato.it)
A dare l’allarme è stata la ex moglie di Matteo Racheli che, non riuscendo a mettersi in contatto con il figlioletto, che viveva nella villa con il padre, la compagna e la loro figlia, ha deciso di chiamare il numero di emergenza. (Vanity Fair Italia)