Caso dossieraggi, Gallo davanti al giudice: "Sono un servitore dello Stato"

Caso dossieraggi, Gallo davanti al giudice: Sono un servitore dello Stato
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
il Giornale INTERNO

“Sono un servitore dello Stato, parlerò ai pm per dimostrare la mia innocenza”: queste le dichiarazioni spontanee rese stamattina dall’ex super poliziotto Carmine Gallo, interrogato dal gip di Milano Fabrizio Filice. Gallo, uno degli arrestati (ai domiciliari) nell’inchiesta sulla presunta rete di cyber spie, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Anche Nunzio Samuele Calamucci, l’hacker del gruppo, non ha risposto al giudice, ma ha fornito dichiarazioni in un documento scritto. (il Giornale)

Su altri giornali

Contributi anche da semplici pensionati. (La Verità)

I quattro arrestati, ai domiciliari, accusati di far parte della presunta associazione a delinquere accusata di dossieraggi illeciti, non rispondono alle domande del gip di Milano Fabrizio Filice, ma fanno dichiarazioni spontanee, promettono di chiarire la propria posizione davanti al pm della Dda Francesco De Tommasi - presente agli interrogatori -, ma offrono anche le prime crepe in quello che agli atti viene descritto come un gruppo spregiudicato che con le sue attività costituisce "un serio pericolo per la sicurezza e la personalità dello Stato". (Adnkronos)

Il tariffario di Equalize prevedeva 250 euro per la localizzazione di un cellulare. Quindicimila per un dossier completo su qualcuno usando le banche dati violate. E ventimila per inserire un trojan nel suo telefonino. (Open)

Furto dalle banche dati di polizia e finanze: 6 arresti, nella banda anche agenti delle forze dell'ordine. Rubate informazioni su politici

Con lui anche gli altri tre arrestati. (Fanpage.it)

Le intercettazioni tra l’ex super poliziotto Gallo e l’hacker Calamucci durante la costruzione di un fascicolo su un target calabrese preoccupano i carabinieri di Milano: «Minata la segretezza delle indagini della Dda» L’informativa (LaC news24)

Furto di dati e di “informazioni sensibili e segrete dalla banche dati strategiche nazionali” hanno portato la procura di Milano all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di sei misure cautelari (quattro arresti domiciliari e due interdittive) e al sequestro di diverse società. (La Repubblica)