L’azzurro dei tuffi Larsen a processo per stalking alla ex: “Ossessivo e violento”. Il silenzio di Federnuoto e Coni

L’azzurro dei tuffi Larsen a processo per stalking alla ex: “Ossessivo e violento”. Il silenzio di Federnuoto e Coni
Il Fatto Quotidiano SPORT

“Un rapporto ossessivo e violento“. Controlli pressanti, mani sul collo, gesti aggressivi e parole offensive. Una storia che si sarebbe consumata dentro la squadra italiana di tuffi. A muovere queste accuse nei confronti di Andreas Larsen, 25 anni, danese naturalizzato italiano – oro agli Europei nel 2022 e in procinto di andare alle prossime Olimpiadi – è la ex, anche lei fino a poco tempo fa atleta della squadra azzurra, il cui nome è tutelato per ovvi motivi. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre testate

«Serve alla Nazionale italiana, individuale e a squadre». Èdelusa, amareggiata ma combattiva l'ex fidanzata di Andreas Larsen, il tuffatore azzurro rinviato a giudizio per «Atti persecutori» e che il 25 giugno dovrà comparire per la prima volta in un'aula del Tribunale di Roma. (leggo.it)

L’italo-danese, il 25 giugno, dovrà comparire per la prima volta in tribunale a Roma dopo essere stato rinviato a giudizio per atti persecutori nei confronti dell’ex fidanzata. (OA Sport)

È accusato di atti persecutori nei confronti della ex compagna che è anche lei tuffatrice. Per questo il tuffatore olimpico, Andreas Larsen, medaglia oro agli Europei del 2022 ed in partenza per le prossime olimpiadi, è stato rinviato a giudizio dal Gup del tribunale di Roma. (LAPRESSE)

Dopo gli "atti persecutori " denunciati dalla fidanzata, la Federnuoto apre inchiesta su Larsen

L'azzurro è stato denunciato dall'ex compagna per fatti avvenuti quattro anni fa TUFFI (Sport Mediaset)

L'atleta si è qualificato agli ormai prossimi Giochi di Parigi, ma la sua partecipazione alle gare è ora a rischio. (Today.it)

Larsen, medaglia oro agli Europei del 2022 e già qualificato alle prossime Olimpiadi di Parigi 2024, è stato rinviato a giudizio dal Gup del tribunale di Roma, il 25 giugno il via al processo. (La Gazzetta dello Sport)