Cercapersone esplosi in Libano: la traccia "dei soldi" che porta a Israele (e Mossad)

Cercapersone esplosi in Libano: la traccia dei soldi che porta a Israele (e Mossad)
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il Giornale ESTERI

Ci sarebbe un conto israeliano dietro le società coinvolte nell’acquisto dei cercapersone che sono esplosi in Libano per colpire ufficiali e militanti di Hezbollah. A rivelarlo è un'inchiesta condotta dal quotidiano norvegese VG (il Giornale)

Su altre fonti

L’operazione con cui gli israeliani hanno fatto esplodere migliaia di cercapersone e di walkie talkie in Libano e in Siria fra il 17 e il 18 settembre è stata descritta da alcuni come la prova decisiva che lo Stato di Israele conduce la sua guerra con metodi terroristici: l’attivazione delle cariche esplosive occultate negli apparati di comunicazione dei militanti di Hezbollah lontano dalle aree operative del conflitto ha comportato il coinvolgimento di molti civili che hanno subìto gravi danni o perso la vita. (Tempi.it)

Ancora non è chiaro dove siano stati prodotti i dispositivi e da chi (il Giornale)

Una settimana da "Fotoromanza" pulp tra attentati riusciti e non, un'Europa sempre più guerrafondaia ed una politica italiana tarallucci e vino Ogni volta che in questa strana settimana ho visto video foto o meme dell’attentato ai membri di Hezbollah attraverso i cercapersone ed i walkie talkie ho pensato a questa canzone: Fotoromanza di Gianna Nannini. (AlessioPorcu.it)

Cybersecurity: Netgroup, da «mobile war» sfida per sicurezza globale

Pillar, con una lunga esperienza in Medio Oriente e nel mondo dell'intelligence, esamina le motivazioni strategiche dietro le operazioni israeliane, riflettendo anche sulla passività degli Stati Uniti e dell'amministrazione Biden, mentre Pillar, ex ufficiale della CIA e docente universitario specializzato in Sicurezza nazionale e Politica estera, commenta in esclusiva per InsideOver l'escalation tra Israele e Hezbollah in Libano (Inside Over)

La polizia norvegese ha emesso un mandato di arresto internazionale nei confronti di un uomo norvegese-indiano legato alla vendita di cercapersone al gruppo libanese Hezbollah. Rinson Jose, 39 anni, fondatore di un'azienda bulgara presumibilmente coinvolta nella filiera di fornitura dei cercapersone, è scomparso la scorsa settimana durante un viaggio di lavoro negli Stati Uniti. (Today.it)

Le esplosioni simultanee di migliaia di cercapersone rappresentano il segnale d’allarme di un cambiamento epocale: l’emergere della Mobile War,... (Panorama)